Salvatore Midili Salvatore Midili

Bratislava

Piero: è tempo di mettere in moto nuovamente il van!

Angela: dove si va questa volta?

Piero: nuovo giro, nuova capitale: questa volta Bratislava!

Angela: in van da Milano a Bratislava? Saranno almeno 9 ore…

Piero: tranquilla, ho pensato ad un viaggio più lungo per le vacanze natalizie: un giro per le città dell’Austria, con Vienna come base e una puntatina a Bratislava.

Angela: Mi sembra che è già tutto organizzato, non ci resta che preparare le valigie e… si parte!

Vitajte v Bratislave!

Piero: visiteremo una città a misura d’uomo, con mezzo milione di abitanti; Bratislava è capitale, centro economico, politico, scientifico e culturale oltre ad essere la città più grande della Slovacchia. Insieme al paese, Bratislava è una città in rapida trasformazione grazie alla crescita economica legata all’ingresso della Slovacchia nell'area euro.

Angela: era nota in passato con il nome di Presburgo o Posonio; il nome attuale di Bratislava è stato scelto tramite un concorso pubblico il 6 marzo 1919 indetto per scegliere un nome slovacco diverso dai precedenti. Per alcuni mesi dopo la caduta dell'Austria-Ungheria la città portò il nome di "città di Wilson" (Wilsonovo mesto), in onore dell'allora presidente USA, Woodrow Wilson, principale fautore della Cecoslovacchia.

Piero: Bratislava nasce all’incrocio fra la via dell‘ambra, che collegava il Mar Baltico con il Mar Mediterraneo, e la via del Danubio, che si estendeva dall‘Europa orientale a quella occidentale. La storia della città è legata alle nazionalità che vi hanno vissuto: slovacchi, cechi, tedeschi e magiari. Con la sconfitta inflitta dai turchi agli ungheresi nel 1526 e la successiva occupazione ottomana di Buda nel 1541, la città fu capitale del Regno d'Ungheria dal 1536 al 1784 e città d'incoronazione fino al 1835. Per secoli è stata la casa di personalità storiche slovacche, tedesche e ungheresi.

Angela: abitata fin dall’era neolitica, il primo vero insediamento si deve ad alcune tribù celtiche. Sotto i romani la città era parte del Limes Romanus, il sistema difensivo di confine, segnato per l'impero dal fiume Danubio: varie costruzioni di origine romana sono state scoperte in diverse parti della città. I romani introdussero la coltivazione della vite e con essa la tradizione della viticoltura, giunta sino ai giorni nostri e tuttora presente.

Piero: con la caduta dell’impero, arrivano gli slavi e Bratislava comincia a diventare una città molto importante in quell’area, grazie anche alla sua posizione di confine che spesso la ha vista oggetto di attacchi e teatro di alcune battaglie: in cambio però ne ha sempre ottenuto sviluppo economico e un importante status politico.

Angela: come detto, nel XV secolo, sotto gli Asburgo, Bratislava diventa capitale del Regno di Ungheria e sede dell'Universitas Istropolitana. La città quindi diventa sede del re, dell'arcivescovo, della nobiltà, delle principali organizzazioni e degli uffici: dal 1536 al 1830 undici re e regine sono stati incoronati nella cattedrale di San Martino.

Piero: il massimo splendore, l’allora Presburgo lo raggiunge nel XVIII secolo, sotto il regno di Maria Teresa d'Austria, che la trasformò nella più grande e importante città del territorio corrispondente all'unione dei territori dell'attuale Slovacchia e Ungheria. Nel secolo successivo, però, la città inizia a perdere la sua importanza quando i gioielli della corona vengono trasferiti a Vienna, nel 1783, e, nel tentativo di rafforzare l'unione tra Austria e Ungheria, molti uffici centrali vengono trasferiti a Buda, seguiti da gran parte della nobiltà.

Angela: con la caduta dell’impero austroungarico, si arriva alla costituzione della Cecoslovacchia che, fatta eccezione per il periodo della seconda guerra mondiale, rimarrà unita in una federazione di due stati fino al il 1º gennaio 1993, quando con la scissione di Cechia e Slovacchia, Bratislava diventa la capitale di quest’ultima.

Cosa vedere a Bratislava

Piero: Bratislava è oggi una città elegante ed è diventata anche una meta turistica interessante. Come detto, è una capitale a misura d’uomo, ideale per una puntatina di una giornata da Vienna, come abbiamo fatto noi, o per un breve week end di evasione.

Angela: arriviamo alla stazione Petrzalka, che si trova fuori dalla città vecchia. Nonostante ci troviamo a pochi chilometri dall’Austria, gli annunci dei treni e dei bus sembrano portarci indietro nel tempo, quando questa città faceva ancora parte del blocco sovietico.

Piero: raggiungiamo il centro storico in poche fermate di bus. Il centro della città vecchia di Bratislava (Staré Mesto) è completamente pedonale e si gira in poco tempo a piedi.

Angela: punto di partenza della nostra visita è la bellissima Porta di San Michele, l’unica delle quattro porte della città oggi rimasta. La Michalská brána è l’ingresso al centro storico e segna il confine tra la parte nuova e la città vecchia: la cupola barocca, con in cima San Michele e il drago, sormonta l’edificio medievale ed è visibile da molto lontano.

Piero: attraversiamo la porta e percorriamo il viale che porta verso la piazza principale, ammirando i colorati e pittoreschi negozi. Hlavné náměstíe è la piazza centrale di Bratislava, da sempre il fulcro della città. La piazza ospita il vecchio municipio, uno dei palazzi più antichi di tutta la Slovacchia. Quello che vediamo oggi è la somma di diverse costruzioni risalenti ad epoche diverse, dal medioevo al rococò; di particolare interesse è la torre campanaria, altro importante simbolo della città. Il palazzo oggi ospita il più importante museo slovacco.

Angela: proprio alle spalle del vecchio municipio, si trova un’altra delle attrazioni di Bratislava, tra le più visitate in assoluto: il palazzo Primaziale. Si tratta di un elegante e imponente palazzo con la sua facciata classicheggiante di colore rosa pallido, famoso per esser stato il luogo in cui nel 1805 fu firmata la pace di Presburgo (come detto uno degli antichi nome di Bratislava) tra Impero Asburgico e Francia dopo la battaglia di Austerlitz.

Piero: risale al XVIII secolo ed era la sede dell’arcivescovo, mentre oggi è la sede del sindaco di Bratislava. Piacevole la visita guidata che parte dalla splendida sala degli specchi e continua con gli altri saloni colorati del palazzo che ospitano una ricca e preziosa collezione di arazzi di manifattura inglese.

Angela: ci allontaniamo di poco dal centro per raggiungere sempre a piedi la Chiesa Blu. Si tratta di un edificio non particolarmente significativo da un punto di vista architettonico: merita di essere visitata per il particolare colore azzurro della facciata che la rende più simile ad una casa delle fiabe che a una chiesa ortodossa.

Piero: la chiesa è dedicata a Santa Elisabetta d’Ungheria che visse nel Castello di Bratislava ed è stata costruita recentemente, nel 1907. Proprio davanti alla chiesa di trova il monumento ai bambini mai nati, con la scultura sempre adornata di fiori.

Angela: a piedi torniamo nuovamente verso il centro storico: la passeggiata è davvero piacevole attraverso i vivaci viali della città, tra negozi di tutti i tipi, ristoranti e bancarelle che offrono particolati liquori locali.

Piero: quasi per caso ci imbattiamo in una strana scultura in bronzo: si tratta di Cumil il guardone che, sbucando da un tombino, osserva malizioso e sorridente i turisti e i passanti increduli. Si tratta solo della più nota delle tante statue bronzee collocate nel centro di Bratislava per ravvivare in centro storico dopo la caduta del comunismo.

Angela: sono statue a grandezza naturale, installate una dopo l’altra grazie al successo che via via hanno raggiunto, con i turisti che si divertono in una sorta di "caccia " per immortalarsi con un selfie insieme a loro. Fanno compagnia a Cumil, un soldato napoleonico che, appoggiato a una panchina, aspetta il ritorno del suo comandante, il “Paparazzo” con le sue foto e lo “Schernitore” affacciato alla finestra che ridacchia alle spalle dei passanti. Altra statua importante è quella dedicata al grande scrittore Andersen, ricompensato per aver scritto a Bratislava “La piccola fiammiferaia”; molto curiosa è la statua del Barone di Munchausen, seduto su una palla di cannone incastrata nella facciata di un palazzo.

Piero: arriviamo adesso alla Chiesa di San Martino, la più importante di Bratislava, dove per secoli sono stati incoronati i sovrani ungheresi.

Angela: è costruita in stile gotico, dove prima sorgeva una chiesa romanica. Molto belle le sue tre navate, l’altare, l’organo a canne ed il portale che raffigura San Martino che divide il suo mantello con la spada per donarlo ad un povero. La torre alta ottantacinque metri caratterizza lo skyline della città. Una curiosità: il campanile ospita una riproduzione della corona dal peso di ben trecento chili.

Piero: il duomo è il punto di partenza verso la collina che ospita una delle nostre ultime attrazioni: il Castello di Bratislava.

Angela: il Castello, dalla sua posizione e con la sua imponenza, domina il Danubio e la città. Risale al X secolo ed è stato più volte modificato, ricostruito, devastato e ancora ristrutturato. Nel 1811 scoppiò un terribile incendio, causato dall’imprudenza dei soldati napoleonici, che distrusse completamente il castello e per i 150 anni successivi sulla città dominavano soltanto le sue rovine. Oggi è la sede del Museo Nazionale Slovacco oltre ad essere sede di rappresentanza del parlamento slovacco.

Piero: il castello è il simbolo per eccellenza di Bratislava e dal piazzale antistante si gode di una vista e di un panorama meravigliosi, della città e del Danubio: nelle giornate più limpide, da qui è possibile vedere anche Vienna.

Angela: la nostra visita sta per concludersi, ma per tornare alla stazione dei treni che si trova nella città nuova, decidiamo di attraversare a piedi il ponte Nový Most.

Piero: la città vecchia di Bratislava è collegata con la parte nuova dal Ponte Nový Most (ponte nuovo) famoso per il suo disco che lo sovrasta, chiamato “UFO”. Vale la pena acquistare il biglietto per l’ascensore che porta alla sommità della torre, all’interno del quale si trovano un ristorante e uno skybar dal quale ammirare lo splendido panorama della città e del Danubio.

Angela: il ponte è stato costruito tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta. E’ un ponte strallato, asimmetrico ad unica campata, e costituito da un unico pilone che sorregge tutta la struttura, costituito da due rami in mezzo ai quali passa la strada. La torre portante non si trova al centro della struttura, ma sorge sulla sponda destra del Danubio e, per poter sorreggere il peso di tutta la campata, è inclinato rispetto alla verticale in modo da poter assecondare il compito degli stralli. Alla sommità appunto si trova l’UFO.

Piero: l'ardita struttura del ponte fu voluta fortemente dal regime comunista per mostrare alla nazione e al mondo la sua forza ed efficienza. Il suo vero nome è SNP Most, Slovenské národné povstanie most, che significa "Ponte della rivolta nazionale slovacca": rappresenta infatti il memoriale dell'opposizione al nazismo. Una curiosità: i lavori hanno spazzato via quel che restava del quartiere ebraico e, in senso di sfida alla chiesa cattolica, i politici di allora non si posero il problema di far passare la strada collegata al ponte a soli 3 metri dalla Chiesa di San Martino.

Angela: comprensibile come il ponte divida nel giudizio i cittadini di Bratislava, fra chi lo considera uno scempio edilizio e chi invece ne apprezza l'architettura moderna se non addirittura l'orgoglio sovietico.

Zbohom Bratislava

Piero: con la visita dell’UFO e con negli occhi lo splendido panorama del Danubio e della città, si conclude la nostra visita a Bratislava.

Angela: una visita molto piacevole, ideale anche per un weekend diverso dalle solite rotte turistiche. E’ davvero una città a misura d’uomo, che si gira agevolmente e comodamente a piedi.

Piero: certamente Bratislava e dintorni riservano ancora tanto altro da scoprire e da vedere e proprio per questo il nostro è solo un arrivederci.

Angela: ripercorriamo allora la nostra visita attraverso questo breve video!

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