Salvatore Midili Salvatore Midili

Civita di Bagnoregio

Un luogo magico e senza tempo. Girare senza meta per questo borgo permette di scoprire angoli meravigliosi da stampare nella memoria e soprattutto da fotografare. E' noto come “la città che muore” a causa dell’erosione, che rischiava in passato di far scomparire lentamente la città. Fatevi accompagnare in questa fantastica passeggiata!

Angela: prepariamo il van questa volta per una meta davvero particolare.

Piero: ci aspetta un luogo davvero incantevole, dove il tempo sembra essersi fermato.

Angela: ci dirigiamo verso Bagnoregio, nel viterbese, per visitare la sua Civita, meta ambitissima dalle rotte turistiche nazionali ed internazionali.

Piero: siamo in piena Tuscia, a metà strada tra Orvieto ed il lago di Bolsena, per visitare questo meraviglioso borgo che sfida il passare del tempo e l’erosione della rocca di tufo sulla quale si trova.

Angela: a fare da contorno a questa meraviglia è la vallata dei calanchi altro meraviglioso spettacolo della natura, scolpito dall’opera del vento e della pioggia.

Piero: il borgo che ci apprestiamo a visitare è noto come “la città che muore” proprio a causa dell’erosione, che rischiava in passato di far scomparire lentamente la città: pensa che le pareti della rocca di tufo si assottigliano ogni anno di alcuni centimetri. Oggi fortunatamente sono intervenute importanti opere di recupero e di sostegno che gli stanno regalando un presente ed un futuro, fatto soprattutto di turismo, essendo comunque abitato stabilmente da poco più di una dozzina di residenti.

Eccoci a Bagnoregio

Angela: si raggiunge uscendo dall’autostrada A1 ad Orte, se si proviene da sud, o ad Orvieto se si proviene da nord. In entrambi i casi poi si arriva a Bagnoregio in una mezz’ora di auto.

Piero: parcheggiamo a pagamento, non senza qualche difficoltà, e cominciamo la nostra visita. La Civita si trova appena fuori la cittadina: la si può raggiungere a piedi in una ventina di minuti o percorrendo un tratto con le navette a pagamento che partono da Piazzale Battaglini.  

Angela: la camminata è sicuramente piacevole, anche se il caldo delle stagioni estive la può rendere davvero faticosa, specie con bambini e ragazzi al seguito. Alternative purtroppo non ce ne sono: anche prendendo la navetta si evita solo una piccola parte del tragitto a piedi, fra l’altro quella meno esposta al caldo.

Piero: l’ingresso a Civita di Bagnoregio è possibile solo acquistando un biglietto giornaliero: lo si può fare online, all’infopoint di Piazzale Battaglini o poco prima dell’ingresso al ponte di accesso alla Civita.

Angela: altra particolarità, infatti è che Civita di Bagnoregio un’unica via di accesso, rappresentata da un ponte costruito solo nel 1965, lungo 300 metri ed oggi intitolato al grande Alberto Sordi.

La storia di Civita di Bagnoregio

Piero: questo meraviglioso borgo affonda le sue radici in epoca etrusca e risale a circa 2500 anni fa. Molto probabilmente, sul luogo dell'attuale Civita era situata l'acropoli con i templi e il foro. La struttura urbanistica è quella tipica etrusca e poi romana, costituita da decumani e cardi. Si trovava in una posizione isolata e facile da difendere, ma soprattutto era situata in una posizione strategica per il commercio, grazie alla vicinanza con le più importanti vie di comunicazione dell’epoca: Civita quindi, ai tempi degli etruschi, era una fiorente e ricca città.

Angela: gli Etruschi stessi però erano già a conoscenza dell'instabilità di quest'area e cercarono di realizzare alcune opere allo scopo di proteggerla da alluvioni e terremoti, arginando i fiumi e costruendo dei canali di scolo delle acque piovane. I romani, successivamente, ripresero le opere ma dopo di loro queste furono trascurate ed il territorio ebbe un rapido degrado che portò via via all'abbandono di questo territorio in epoca medievale, al cui periodo risale l’aspetto attuale del borgo.

Piero: si passa poi al dominio dei barbari, a Carlo Magno ed allo Stato Pontificio. Il 1695 è l’anno in cui si completa il declino di Civita in conseguenza di un violento terremoto che distrugge gran parte del paese, oltre a far crollare l’unica via che la collegava a quello che oggi è Bagnoregio.

Angela: Civita di Bagnoregio è poi la terra di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale del Medioevo, oltre che autore della biografia sulla vita di San Francesco d’Assisi.

Piero: secondo la tradizione, San Francesco era solito pregare in una grotta durante le sue visite a Bagnoregio ed è proprio qui che guarì miracolosamente un bambino gravemente malato, Giovanni Fidenza. A guarigione avvenuta,  il santo si rivolge al bambino augurandogli buona fortuna, in latino “bona ventura”: il bambino, raggiunta l’età adulta, grato al santo, decide di entrare nell’ordine francescano e di prendere il nome appunto di Bonaventura.

La visita a Civita di Bagnoregio

Angela: la nostra visita comincia dal Belvedere: lo spettacolo da qui è davvero mozzafiato, con un affaccio privilegiato su Civita di Bagnoregio e sull’intera valle dei calanchi. Da qui si scattano sicuramente le migliori fotografie.

Piero: da qui, la percezione che il tempo si sia fermato a Civita si percepisce immediatamente. Il ponte di cemento conduce ad un borgo da favola veramente sospeso nello spazio e nel tempo, tra equilibrio e precarietà, tra mito e storia, come se la meravigliosa forza della sua bellezza lo sorregga misteriosamente.

Angela: di fianco al Belvedere, si trova la grotta di San Bonaventura, che originariamente era una tomba a camera etrusca.

Piero: adesso ci aspetta qualche decina di gradini per scendere verso il Mercatello, la zona da cui ha origine il ponte.

Angela: la passeggiata lungo il ponte aumenta ancora di più l’attesa di visitare questa meraviglia e si comincia ad apprezzare sempre più da vicino la straordinaria opera della natura compiuta in questa rocca di tufo ed in tutta la valle dei calanchi.

Piero: a Civita si accede esclusivamente attraverso Porta Santa Maria: oggi questo è rimasto l’unico accesso al borgo ma un tempo vi erano ben cinque porte di accesso che, nel corso dei secoli, sono state resi inutilizzabili dal progressivo smottamento e dall’erosione.

Angela: passando sotto di essa, si possono ammirare le splendide decorazioni di due leoni che tengono tra gli artigli due teste umane, simbolo degli abitanti di Bagnoregio che schiacciano i tiranni.

Piero: una volta entrati nel borgo, la cosa più bella da fare è perdersi tra le vie e i vicoli, per godere appieno l’atmosfera magica di questo luogo, magari facendosi accompagnare dai tanti gatti che popolano questa cittadina, altra attrazione locale molto fotografata.

Angela: la passeggiata in questo borgo che sembra fuori dal tempo e dal mondo è davvero gradevole. Nel tempo sono sorti locali, bar, ristoranti e negozi di artigianato locale molto affollati dai numerosi turisti.

Piero: il centro del borgo è Piazza San Donato che anticamente è stata il foro ed oggi ospita il Duomo di San Donato. La chiesa, in stile romanico, custodisce opere interessanti, a partire dal crocefisso ligneo quattrocentesco della scuola di Donatello e da un affresco della scuola del Perugino.

Angela: due curiosità legate a questo crocefisso: da una parte infatti è il protagonista della sentita processione del venerdì santo, durante la quale viene posizionato su una bara; dall’altra, secondo un’antica leggenda, durante l’epidemia di peste che nel 1499 colpì il territorio intorno a Bagnoregio, una donna pregava ogni giorno al al cospetto del crocefisso e un giorno udì una voce che la rassicurava e la avvertiva che le sue preghiere sarebbero state esaudite; la pestilenza sarebbe finita entro pochi giorni e così in effetti fu, nel giorno  esatto in cui la donna morì.

Piero: altra attrazione sono sicuramente i palazzi rinascimentali dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni, circondati dalle tipiche case basse con balconcini e scalette esterne tipiche dell’architettura medioevale, tutte meravigliosamente adornate da fiori e piante,

Angela: all’interno del palazzo degli Alemanni si trova il Museo Geologico e delle Frane, che racconta la storia del rapporto tra Civita di Bagnoregio ed il suo territorio: interessante percorso tra geologia, sismologia e archeologia.

Piero: vale sicuramente la pena visitare la rupe orientale per ammirare lo spettacolo dei cosiddetti "ponticelli", i muraglioni in argilla, imponente traccia del un processo di erosione iniziato insieme alla storia di questo borgo.

Angela: girare senza meta per questo borgo permette di scoprire angoli meravigliosi da stampare nella memoria e soprattutto da fotografare. Ogni angolo racconta la storia di questo borgo.

Piero: è davvero un luogo magico e senza tempo. Uno di quei posti che vale sicuramente la pena visitare. Riscoprite la bellezza delle cose che abbiamo raccontato in questo breve video.

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