Salvatore Midili Salvatore Midili

Firenze

Angela: pronto il van?

Piero: come sempre ed ho preparato anche un meraviglioso programma! Bellezza, arte, cultura e Rinascimento: a cosa ti fanno pensare.

Angela: mi sembra fin troppo semplice questa volta: Firenze!

Piero: rimettiamo in moto il nostro van allora e partiamo.

Angela: tutto pronto. Immagino tu abbia preparato il solito programma fitto…

Piero: in effetti tre giorni non bastano per scoprire tutte le meraviglie di Firenze, ma troveremo il modo di vedere quante più cose possibili.

Angela: Si parte allora!

Benvenuti a Firenze!

Piero: il capoluogo toscano è la culla della cultura, dell’arte e della lingua italiane e fin dal medioevo è stato un centro nevralgico per la politica, l’economia la finanza e i commerci. A Firenze ha origine il Rinascimento, il periodo successivo al medioevo in cui si sviluppa la consapevolezza di una nuova era moderna, un periodo di cambiamento e di vera e propria "rinascita" culturale e scientifica; ancora, dal volgare fiorentino, usato nella letteratura dell’epoca, ha origine la moderna lingua italiana.

Angela: la città ha origini preistoriche e deve il suo nome agli etruschi: Florentia significava “che tu sia florida”, quasi a prevedere il futuro della città. Sotto i romani comincia a fiorire, diventando Municipium splendidissimum e, fin dai tempi dell'imperatore Adriano, era collegata a Roma grazie alla via Cassia. I periodi di dominazione bizantina, ostrogota, longobarda e franca sono tra i più bui per la città con la popolazione che scende a poche migliaia di persone. Sul finire del medioevo Firenze diventa un comune autonomo, contraddistinto da un acceso fervore politico che porta a continue lotte tra fazioni che vedono coinvolti anche illustri personaggi come Dante Alighieri: guelfi e ghibellini prima, guelfi bianchi e neri poi. Nell’età moderna e fino all’unità d’Italia, Firenze è stata capitale del Granducato di Toscana che, grazie alla famiglia dei Medici, è stato uno degli stati più ricchi e moderni d'Italia. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea, tanto che nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento e il passaggio del testimone a Roma.

Piero: Firenze oggi è un importante centro universitario ed è patrimonio dell'umanità per l’UNESCO dal 1982, universalmente riconosciuta come una delle capitali mondiali dell'arte e dell'architettura, nonché visitatissima destinazione turistica internazionale, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di alcuni suoi cittadini illustri, veri geni del passato, quali Dante, Petrarca e Boccaccio in campo letterario; Giotto, Brunelleschi, Donatello, Botticelli, Leonardo da Vinci e Michelangelo nelle arti figurative; Lorenzo de' Medici e Machiavelli nelle scienze politiche; Amerigo Vespucci e Galileo Galilei nelle scienze geografiche, astronomiche e fisiche. 

Firenze e i Medici

Angela: Firenze e la famiglia dei Medici rappresentano il binomio a cui si deve gran parte dello splendore attuale della città.

Piero: Lorenzo de’Medici in particolare ha amato profondamente questa città: a lui ed alle grandi menti di cui si è circondato si deve la bellezza e lo splendore di Firenze dalla quale ha ricevuto in cambio l’immortalità e la gratitudine eterna, oltre che l’appellativo di “Magnifico”. Non vanno certamente dimenticati il nonno visionario di Lorenzo, Cosimo a cui lui deve la sua formazione, ed il padre Piero con il fratello Giuliano.

Angela: con Lorenzo Firenze “rinasce”, uscendo dal medioevo, prima tra le città in italiane ed europee. Artefici di questa rivoluzione, con Lorenzo il Magnifico, sono alcuni giovani artisti, amici e compagni di vita del mecenate, che faranno la storia del Rinascimento quali Filippo Brunelleschi, Botticelli, Donatello, Michelangelo, il Ghirlandaio, il Pollaiolo, Masaccio e perfino Leonardo da Vinci: sono loro che con scalpelli e pennelli, ideali e visioni danno inizio a questo miracolo. Il Magnifico sembra colmare con l’arte e la poesia il vuoto nella sua anima che nasce dal non aver potuto sposare l’amore della sua vita, piegandosi al dovere dinastico. Neppure la contrapposizione con il suo grande nemico Girolamo Savonarola può scalfire la grandezza di Lorenzo. Coincidenza vuole che, quale precursore della modernità, muoia nell’anno in cui Cristoforo Colombo scopre l’America.

Piero: dagli inizi del 1400, Firenze vive e alimenta un fuoco vivo di arte e cultura, spinto dal mecenatismo della dinastia medicea: Firenze, Medici e Rinascimento diventano indissolubilmente un tutt’uno. Firenze in quegli anni ha plasmato l’arte e l’arte ha plasmato Firenze. Tutta la città era un pullulare di talenti.

Angela: la Signoria dei Medici è un’oligarchia che governa Firenze per quattro generazioni, con i successori di Lorenzo. Nonostante l'assottigliarsi delle libertà repubblicane il loro dominio illuminato regala al capoluogo toscano la sua epoca più fausta, ricca e pacificata, garantendo alla famiglia tramite il mecenatismo il favore popolare, che fu cruciale in alcuni momenti critici come la Congiura dei Pazzi (1478), ma anche una fama duratura attraverso i secoli, grazie alla concentrazione in città di un invidiabile numero di talenti, artisti, letterati, umanisti e filosofi del tempo.

Firenze in tre giorni

Piero: chi si prepara a visitare Firenze ovviamente ha aspettative altissime e, per quanto alte possano essere, questa città non le deluderà mai: è una delle città più ricche e affascinanti che abbiamo mai visitato.

Angela: la particolarità è che non è il singolo monumento o il singolo museo a regalarci meraviglia ma è proprio l’atmosfera di bellezza che permea ogni angolo di questa città a fare di Firenze una delle mete turistiche più ambite.

Piero: cominciamo allora il nostro programma fittissimo che parte dal duomo di Firenze: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Angela: Santa Maria del Fiore, oltre ad essere uno dei simboli di Firenze, è forse l’emblema del Rinascimento, con la sua rigorosa e a un tempo splendida semplicità. Esempio di architettura immortale, Filippo Brunelleschi si aggiudica il concorso per la realizzazione della cupola del duomo nel 1418, stupendo tutti con la sua intuizione di non utilizzare armature: sarà la cupola più grande mai realizzata senza l’impiego di centine per sostenere la muratura. Una struttura fatta di due cupole concentriche, una sull’altra con un’intercapedine tutt’ora percorribile: “farsi un’altra cupola di fuori sopra a questa, per conservarla dall’umido e perché torni più magnifica e gonfiante”, così lo stesso Brunelleschi descriveva la cupola e la sua intuizione.

Piero: la cupola è sicuramente la parte architettonica più evidente e nota, ma la cattedrale è molto di più, grazie alla sua atmosfera mistica: ne è un esempio evidente il maestoso Giudizio Universale dei maestri Vasari e Zuccari; si tratta di un affresco enorme, la più grande superficie mai decorata. Ci sono poi le meravigliose quarantaquattro vetrate, un progetto unitario tra i più importanti al mondo, che ha visto coinvolti grandissimi artisti dell’epoca, da Paolo Uccello a Lorenzo Ghiberti, da Andrea del Castagno fino a Donatello, che realizza qui la sua unica opera bidimensionale.

Angela: accanto all’ingresso della Cattedrale, allineato alla sua facciata si trova il meraviglioso campanile di Giotto.

Piero: si tratta di una torre campanaria, realizzata nella prima metà del XIV secolo, di base quadrata, alta ottantacinque metri, la cui direzione dei lavori fu affidata proprio all’artista di Bondone, il più grande artista vivente dell’epoca del quale adesso il campanile porta il nome. La sua impronta si vede soprattutto nel prezioso rivestimento in marmi bianchi, rossi e verdi e nelle decorazioni del basamento. Giotto non terminerà l’opera poiché la sua morte arriva appena tre anni dopo l’inizio dei lavori: toccherà al suo discepolo Andrea Pisano e poi a Francesco Talenti portarla a termine nel 1359.

Angela: vale assolutamente la pena vincere le vertigini e la claustrofobia per percorrere i suoi quattrocento gradini per arrivare alla sommità.

Piero: consiglio utile che vale per tutti i principali monumenti e musei di Firenze: è consigliabile premunirsi dei biglietti direttamente on line e con grande anticipo poiché alle biglietterie ci sono sempre lunghe file e le disponibilità di posti sono limitate. Purtroppo non esiste un sito unico da cui acquistare i ticket per le principali attrazioni: bisogna quindi barcamenarsi tra i diversi siti, nulla comunque di particolarmente complicato.

Angela: dopo pranzo ci prepariamo a visitare forse la meraviglia delle meraviglie: la Galleria degli Uffizi.

Piero: la Galleria degli Uffizi è senza dubbio il museo più affascinante ed emozionante che io abbia visitato: forse nessun altro luogo riesce a raccogliere insieme così tanta meraviglia. Ospita quasi due milioni di visitatori all’anno, primo per numero in Italia e tra i più celebri al mondo. Necessario organizzarsi per tempo per la visita, acquistando direttamente il biglietto dal sito della galleria; suggerisco poi di evitare i giorni di festa e i fine settimana: la folla potrebbe rovinare la fantastica atmosfera. Nonostante Lorenzo il Magnifico abbia accolto a se il talento di tutti i migliori artisti dell’epoca, si deve ad un suo discendente, Cosimo I, la realizzazione di un luogo unico dove raccogliere tutte le loro opere. La realizzazione della galleria viene affidata a Giorgio Vasari. In realtà il nome tradisce un’origine diversa per la quale era stato pensato il palazzo: in origine ospitava le magistrature fiorentine. Il Vasari stesso vedeva il progetto della galleria come uno dei più arditi mai realizzati, sospeso come è tra il fiume e l’aria. L’opera sarà completata da Francesco I che a tutti gli effetti la trasforma in galleria. Inutile stare qui a descrivere tutte le opere meravigliose che vi sono ospitate: l’augurio che posso fare a chi visita gli Uffizi è quello di entrare con lo spirito di chi vuole conoscere fino in fondo queste opere. Giotto, Caravaggio, Leonardo da Vinci, Donatello, Piero della Francesca, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Botticelli: tutti regalano nutrimento allo spirito e nessuna parola o descrizione potrebbero regalare le sensazioni, la gioia e la bellezza che si provano davanti a queste meravigliose opere.

Angela: non basterebbe un sito intero per descrivere ciascuna meravigliosa opera che abbiamo visto. Questo breve video ve ne regalerà solo un’anteprima.

Piero: stanchi ma con ancora negli occhi la meraviglia degli Uffizi, concludiamo la nostra prima giornata a Firenze.

Angela: la nostra seconda giornata comincia in bus in direzione di uno dei più bei punti panoramici di Firenze, Piazzale Michelangelo.

Piero: questo piazzale realizzato dall’architetto Giuseppe Poggi nel 1869, offre una vista meravigliosa su tutta Firenze e sull’Arno. Questa meravigliosa terrazza doveva celebrare la grandezza di Michelangelo e doveva ospitarne anche le opere, compreso il David; tuttavia le opere dello straordinario artista non sono mai state trasferite qui e la loggia realizzata allo scopo è oggi adibita a ristorante.

Angela: per il rientro in città decidiamo di fare una passeggiata che ci porterà ad attraversare il meraviglioso Giardino delle Rose che ospita in maniera permanente le opere di Jean Michel Folon.

Piero: proseguendo verso l’Arno, raggiungiamo Palazzo Pitti, uno dei più imponenti palazzi rinascimentali di Firenze.

Angela: il palazzo in origine era la residenza del banchiere Luca Pitti, prima di diventare anch’esso residenza della famiglia Medici e dei Granduchi di Toscana ed infine la residenza dei Savoia ai tempi di Firenze capitale del regno d’Italia.

Piero: oggi il suo interno è un complesso sistema museale che ospita la Galleria Palatina, con i capolavori di Raffaello e di Tiziano, gli appartamenti reali ed il museo della moda e del costume, il più importante in Italia dedicato al settore.

Angela: il palazzo è completato dal Giardino di Boboli, uno dei migliori esempi di giardino all’italiana.

Piero: lì vicino si trova un altro dei simboli di Firenze: Ponte Vecchio.

Angela: il ponte, fino al 1218, era l’unico ad attraversare l’Arno a Firenze; la struttura che vediamo adesso è stata ricostruita dopo l’alluvione del 1345; durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi hanno distrutto tutti i ponti di Firenze, salvando però questo pur impedendone l’accesso con la distruzione delle due costruzioni medievali ai suoi fianchi. Il ponte ha sopportato miracolosamente l’alluvione del 4 novembre 1966 che ha gravemente danneggiato la città.

Piero: sopra Ponte Vecchio si ammira il bellissimo Corridoio Vasariano, realizzato nel 1565 da Giorgio Vasari per volere della famiglia dei Medici che in questo modo poteva spostarsi da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti senza attraversare le vie della città. Il corridoio si trova proprio sopra i negozi di orafi che oggi si trovano ai lati del ponte.

Angela: passando da un simbolo all’altro, ci avviamo verso Piazza della Signoria che ospita Palazzo Vecchio.

Piero: Piazza della Signoria è il vero centro della città; prima di assumere questo nome è stata Piazza del Priore e poi Piazza del Granduca ma è sempre stata il teatro della vita politica della città. A dominare la piazza è Palazzo Vecchio, costruito nel trecento per opera di Arnolfo di Cambio e oggi sede del comune. Spicca indubbiamente la torre di novantacinque metri che porta il nome del progettista del palazzo, Arnolfo appunto. Non può chiaramente mancare la visita alla sua sommità.

Angela: nel XVI secolo il palazzo raggiunge il suo massimo splendore, diventando la residenza della famiglia Medici, per volere di Cosimo I. Grazie a lui la sala del consiglio, voluta da Girolamo Savonarola, diventa l’imponente sala dei Cinquecento: il Vasari, contribuisce alle modifiche al soffitto, affrescandolo fino a diventare una mappa visiva di tutta la Toscana. Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti dovevano partecipare alla realizzazione degli affreschi alle pareti, ma entrambi non hanno completato l’opera.

Angela: colpisce immediatamente la bellezza del cortile di ingresso.

Piero: fuori da Palazzo Vecchio, sull’arengario, si trovano le statue più antiche della piazza, oggi sostituite da copie per preservare gli originali: si tratta del Marzocco e della Giuditta e Oloferne entrambe di Donatello. A colpire il visitatore è sicuramente la riproduzione del meraviglioso David di Michelangelo, proprio davanti all’ingresso, con a fianco l’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli.

Angela: sulla piazza, si affaccia poi la Loggia della Signoria che doveva essere un arengario coperto nel progetto originale del trecento, ma che oggi è diventata una piccola galleria d’arte, ospitando statue meravigliose come il Ratto delle Sabine di Gianbologna e il Perseo con la testa di Medusa del Cellini.

Piero: sempre sulla piazza, bellissima anche la Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati, prima fontana pubblica a Firenze. Il viso di Nettuno ricorda Cosimo I e la fontana intende celebrare gli importanti successi marittimi della città.

Angela: a questo punto della nostra visita abbiamo un altro grande appuntamento con la bellezza.

Piero: prima di lasciare Firenze per Roma, Michelangelo Buonarroti regala alla città toscana una delle più grandi meraviglie: il David, il cui originale si trova presso la Galleria dell’Accademia, mentre davanti all’ingresso di palazzo della Signoria, come detto, se ne trova solo una copia.

Angela: questa meravigliosa statua è un simbolo di perfezione, a tal punto da lasciarci senza fiato in ammirazione senza nessuna voglia di spostarci; alta quattro metri e dieci, nasce dall’intuito e dalla sfida dell’autore che, con perseveranza e caparbietà, realizza l’opera partendo da un blocco di marmo che altri scultori avevano definito impossibile da lavorare. Ogni particolare regala bellezza e forza, dalla muscolatura contratta e pronta all’azione, allo sguardo fiero: tutto sembra restituire perfezione ed è questa la sensazione che ci ha portato a rimanere in contemplazione per qualche decina di minuti.

Piero: concludiamo in questo modo la nostra seconda fantastica giornata ricca di meraviglia e bellezza.

Angela: la nostra terza e ultima giornata comincia con una fugace visita alla Basilica di Santa Maria, una delle più importanti di Firenze. L’accesso è consentito solo con l’acquisto di un biglietto in loco ed ha orari ben precisi.

Piero: da qui andiamo a visitare un altro dei grandi musei di Firenze, il Bargello.

Angela: nasce nel 1865 e ospita importanti opere di scultura e arti minori tra le quali spiccano i nomi di Donatello, Cellini, Giambologna e Michelangelo; le opere si trovano esposte in una sala al piano terra e in alcune sale al piano primo, raggiungibile con una splendida scala affacciata sul cortile duecentesco.

Piero: questo palazzo nasce come sede del Capitano del Popolo prima e come sede del Potestà poi, per diventare, sotto i Medici, sede del comandante delle guardie, appunto il Bargello da cui prende il nome.

Angela: l’opera principale qui ospitata è sicuramente il David di Donatello, un altro esempio di raffigurazione scultorea, in questo caso in bronzo, dell'eroe biblico, simbolo delle virtù civiche e del trionfo della ragione sulla forza bruta e sull'irrazionalità. L'eroe nudo è raffigurato in piedi, con un insolito cappello a punta decorato da una ghirlanda di alloro e con i calzari che arrivano al ginocchio; è mollemente appoggiato sulla gamba destra, mentre la sinistra è poggiata sulla testa del mostro sconfitto, il gigante Golia. A differenza dell’opera di Michelangelo qui il corpo è quello di un fanciullo gracile ed efebico ma estremamente armonioso, con una postura fiera e disinvolta allo stesso tempo.

Piero: il biglietto acquistato per visitare il museo del Bargello ci permette l’accesso ad un’altra meraviglia di Firenze: le Cappelle Medicee.

Angela: le cappelle fanno parte del complesso della basilica di San Lorenzo e rappresentano il mausoleo delle famiglia Medici.

Piero: le due parti principali sono rappresentate dalla Cappella dei Principi e la Sagrestia Nuova.

Angela: la Cappella dei Principi, voluta da Cosimo I e completata dal suo successore, è un’imponente struttura a base ottagonale, sormontato dalla cupola di San Lorenzo. L’enorme ambiente è sfarzoso ricchissimo grazie alle sue decorazioni in marmo e pietre pregiate.

Piero: la Sagrestia Nuova invece è stata realizzata da Michelangelo e vi si accede da un passaggio dalla Cappella dei Principi. L’ambiente è più austero ma rappresenta un altro grande simbolo del rinascimento. Ospita le spoglie dei due rampolli di casa Medici, Giuliano duca di Nemours e Lorenzo duca d'Urbino, la cui morte aveva profondamente amareggiato papa Leone X, rispettivamente fratello e zio dei due che ha commissionato l’opera regalando ai due una sepoltura ben più imponente di quella di Lorenzo il Magnifico.

Angela: sempre con lo stesso biglietto possiamo accedere all’ultima delle nostre mete, che originariamente, a torto, non avevamo inserito nel nostro programma, si tratta di Orsanmichele.

Piero: di tratta di un monumento unico e straordinario perché unisce, fondendole, funzioni civili e religiose: una sorta di tempio del lavoro, realizzato dalle Arti liberali che fecero la grandezza del libero Comune fiorentino. Sul luogo esisteva un monastero femminile con vasti terreni ad orto, nel quale un primitivo oratorio fu sostituito intorno alla metà dell'VIII secolo dalla piccola chiesa dedicata a san Michele Arcangelo, chiamata San Michele in Orto, da cui derivò il nome di "orto di San Michele" e quindi "Orsanmichele”. La chiesa fu demolita per far posto al mercato delle granaglie poi adeguato per garantire lo stoccaggio ed avere uno spazio coperto per le contrattazioni. A partire dal ‘300 questo luogo viene consacrato al culto cristiano.

Angela: nel Museo al primo piano sono conservate le sculture originali, opera dei più celebri artisti fiorentini dal quindicesimo al sedicesimo secolo, che ornavano le nicchie all’esterno, sui quattro lati dell’imponente edificio di pietra. Al secondo piano del Museo, in cima alla costruzione, si può osservare un notevole, unico panorama di Firenze.

Piero: la Chiesa è ancora oggi consacrata ed ospita un meraviglioso tabernacolo marmoreo della Madonna delle Grazie; le pareti sono meravigliosamente affrescate.

Arrivederci Firenze!

Angela: con quest’ultima meraviglia si conclude la nostra visita a Firenze. Sono stati tre giorni intensi all’insegna della bellezza e della meraviglia.

Piero: certamente Firenze riserva ancora tanto altro da scoprire e da vedere e proprio per questo il nostro è solo un arrivederci.

Angela: ripercorriamo allora la nostra visita attraverso questo breve video!

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