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Palude del Capitano e Lecce

Alla scoperta del Parco Naturale di Porto Selvaggio

Piero: la mattina scegliamo di raggiungere la Palude del Capitano, un luogo molto suggestivo, non distante da Porto Cesareo, situato nell’area del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio. Si chiama così perché, secondo la leggenda, un marinaio, ormai stanco della vita di mare, decise di costruire lungo le sponde del laghetto una casetta in cui dimorare immerso in un ambiente suggestivo, allora come oggi, incontaminato ed unico.

Angela: la particolarità del posto, oltre al mare cristallino, è la presenza di una “spannulata” ossia uno specchio d’acqua creato dai fenomeni carsici, in pratica, una grotte collassata, che ha dato vita a un laghetto salmastro in cui si incontrano le acque dolci delle sorgive sotterranee e le acque salate del mare. Proprio qui  si trova una delle più belle, sulla linea della costa, collegata al mare che la fa sembrare una piscina naturale tondeggiante, del diametro di alcuni metri. 

Lecce ed il barocco

Piero: a metà pomeriggio è ora di partire per Lecce.

Angela: meno di un’ora di strada da Porto Cesareo e ci siamo! Parcheggiamo vicino Porta Napoli e da li cominciamo il nostro tour. Le cose da vedere sono tante ed il rischio di perdersi in tanta bellezza è forte. Per questo, avere la fortuna di una sapiente guida locale è impareggiabile: grazie Lucio!

Piero: è una città ricca di testimonianze e opere d’arte di epoca romana, medievale e rinascimentale. Ma Lecce è principalmente una città barocca. Indimenticabile il colore caldo e dorato al tramonto della pietra leccese i cui esempi di lavorazione si trovano in tutto il centro storico in monumenti, chiese ma anche balconi e terrazze delle abitazioni private.

Angela: Passeggiando a piedi per le vie del centro si incontrano la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e quella di Santa Maria di Costantinopoli in piazzetta Addolorata. Si arriva poi il cinquecentesco Palazzo Adorno e alla meravigliosa Basilica di Santa Croce, simbolo della città e del barocco leccese, con i suoi ricami in pietra ed il bellissimo rosone.

Piero: raggiungiamo l’elegante Piazza Sant’Oronzo, cuore pulsante della vita cittadina, nella quale si trova la celebre colonna del santo patrono, e la scenografica Piazza del Duomo con la sfarzosa facciata laterale della Cattedrale e il suo alto campanile, il palazzo del Vescovado.

Angela: da non perdere poi i simboli dell’epoca romana, ossia il teatro e l’anfiteatro, costruito nel II secolo d.C.. L’anfiteatro venne completamente sepolta dalle macerie in seguito a terremoti e devastazioni e solo all’inizio del XX secolo, in epoca fascista, grazie ad alcuni lavori di scavo, è stata riportata alla luce. La parte oggi visibile posta più in basso rispetto al livello stradale, è solo un terzo dell’intera struttura, probabilmente nascosta nel sottosuolo della centralissima Piazza Sant’Oronzo. 

Piero: Oltre al Duomo e alla Basilica di Santa Croce, a Lecce sono disseminate una quarantina di altre chiese. Tra le più originali, non si può non citare la Chiesa di San Matteo con la sua singolare facciata curvilinea.

Angela: per finire la giornata, non può mancare un panino con il polipo o una qualunque altra specialità dello street food salentino! Ancora due passi per ammirare le bellezze della città con i colori della sera e poi si torna indietro. Domani si riparte per un’altra giornata impegnativa.