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Sua maestà l’Etna

Alberto: eccomi di nuovo qui con voi ragazzi! Siete pronti a riprendere il nostro viaggio alla scoperta della Sicilia?

Angela: sempre pronti! Dove ci vuoi portare questa volta?

Alberto: anche stavolta niente mare. Anzi, ho pensato di portarvi a visitare il vero re delle montagne: sua maestà l’Etna!

Piero: lo dici tu ai ragazzi che non vedranno il mare?  

Alberto: non preoccuparti, vedrai che ne saranno felici! Anche per loro sarà un’avventura meravigliosa, alla scoperta di un luogo e di un ambiente unico e meraviglioso.

Angela: mettiamo in moto il van allora e andiamo alla scoperta dell’Etna!

Tutti a bordo!

Alberto: ci allontaniamo un po' anche questa volta, in direzione Catania: ci vorranno circa due ore di strada per raggiungere la nostra meta; buona parte la percorreremo in autostrada: prima la A20 in direzione Messina e poi la A18 in direzione Catania; usciamo a Giarre e da qui proseguiamo sulle provinciali; una quarantina di chilometri che ci porteranno verso Zafferana Etnea per raggiungere Rifugio Sapienza, nel comune di Nicolosi.

Piero: la nostra salita percorre il versante di sud-est del vulcano. Già dall’autostrada si nota l’imponenza di questo vulcano che parte dal mare e gradualmente raggiunge i suoi 3342 metri s.l.m., senza far parte di una catena montuosa.

Angela: nell’organizzare una giornata sull’Etna, bisogna essere pronti ad ogni evenienza. Soprattutto per i ragazzi è consigliabile avere felpe e un kway: raggiungeremo i 2000 metri e anche nei mesi estivi non è difficile incontrare temperature relativamente basse; il vento poi è sempre un protagonista da queste parti. Non possono mancare certamente scarpe comode, preferibilmente da trekking: le passeggiate non sono complicatissime ma pietra e polvere laviche possono essere fastidiose. 

Piero: partiamo presto al mattino per raggiungere la nostra meta. Ci organizziamo per tempo per un bellissimo pic-nic in una delle aree attrezzate: noi scegliamo il Rifugio Monte Vetore, pochi chilometri oltre il Rifugio Sapienza. 

Alberto: è un’area molto ben attrezzata per trascorrere qualche ora in assoluto relax con tutto quanto necessario per un pic-nic a disposizione. Ci sono spazi molto ampi anche per i vostri ragazzi dove potranno cominciare a prendere confidenza con l’ambiente etneo e con la pietra lavica. 

Angela: davvero bello! La prossima volta possiamo pensare di organizzarci anche per una grigliata!

Alberto: rilassati, sazi e felici per il nostro pic-nic, siamo pronti adesso per la parte più bella ed importante della nostra giornata.

Angela: ci siamo fermati per una breve sosta e per un caffè al mattino: è il momento di tornare adesso verso Rifugio Sapienza. Siamo esattamente a 1910 metri s.l.m.

Piero: questo rifugio rappresenta il punto più alto raggiungibile con le auto e con i mezzi pubblici. Il suo progetto risale al periodo fascista ed è stato completato nell’immediato dopoguerra: doveva essere un punto di partenza per gli alpinisti nella scalata verso il cratere centrale del vulcano. Dall’originaria casa cantoniera, il rifugio, gestito dal CAI (è intitolato proprio a un membro scomparso in guerra, Giovannino sapienza), oggi mette a disposizione degli appassionati qualche decina di camere ed un ristorante.

Alberto: nel corso degli anni, ha più volte rischiato di essere travolto dalle eruzioni dell'Etna le cui colate laviche lo hanno spesso lambito senza però mai distruggerlo, come accaduto invece per gli impianti di risalita, poi sempre ricostruiti. In particolare, l’eruzione del 2001 è arrivata proprio a pochissimi metri dalla struttura e le tracce sono ancora ben visibili.

Angela: tutti i parcheggi intorno all’area sono a pagamento ed hanno un costo accessibile; non mancano altri bar e punti di ristoro e l’immancabile area shopping. Proprio accanto al rifugio si trovano, da una parte e dall’altra, la baita delle guide e il punto di partenza della funivia dell’Etna.

Alberto: la funivia è il punto di partenza per le escursioni più belle alla scoperta del vulcano e per avvicinarsi ai crateri sommitali. La spesa è sicuramente importante, specie per una famiglia: si va dai 30 euro a persona per l’andata ed il ritorno fino ai 2500 metri, punto di arrivo della funivia, fino ai 90 euro a persona per l’escursione completa con funivia, fuoristrada e guida che consentono di avvicinarsi alla sommità del vulcano, verso i 2900 metri, verso Torre del Filosofo, a poche centinaia di metri dal cratere di sud-est.

Alla scoperta di sua Maestà…

Angela: so che stai fremendo Piero, non ci hai ancora detto niente del vulcano.

Piero: non vedevo l’ora! Che è il vulcano attivo più alto d’Europa e dell’intera placca Eurasiatica, è risaputo. E’ noto anche con il nome di Mongibello. I siciliani si rivolgono al vulcano spesso al femminile, a significare un rapporto simile a quello che si ha con la mamma: non è infrequente infatti sentire chiamare il vulcano più semplicemente “a muntagna”, la montagna per antonomasia. L’etimologia dei nomi è una ulteriore testimonianza delle diverse dominazioni che si sono susseguite nella storia dell’isola. Il termine Etna probabilmente deriva forse dal greco classico (da aitho, cioè bruciare); il termine Mongibello potrebbe derivare dall’unione delle traduzioni latina e araba proprio della parola montagna: mons e jebel; forse ancora, Mongibello potrebbe derivare da Mulciber, colui che addolcisce e governa il fuoco, uno dei modi in cui i latini chiamavano il dio Vulcano.

Angela: straordinario già nel nome. Per la sua bellezza e la sua particolarità, dal 2013 l’UNESCO ha inserito l'Etna nell'elenco dei beni Patrimonio dell'Umanità. Meravigliosa è l’alternanza dei colori della pietra lavica, dei boschi e delle specie botaniche autoctone che si unisce al fascino del fuoco e della neve che in inverno spesso ricopre la sommità del vulcano. Arrampicandosi sull’Etna si passa dagli agrumeti  e vigneti delle fertili campagne ai fitti boschi, fino al paesaggio brullo e lunare nei pressi del cratere, in cui regna il profumo della ginestra.

Alberto: le frequenti eruzioni, nel corso del tempo, hanno modificato, a volte anche profondamente, il paesaggio circostante e in tante occasioni hanno costituito una minaccia per gli insediamenti abitativi nati alle sue pendici. Anche la stessa altezza del vulcano è più volte variata nel tempo: nel corso del solo ultimo secolo è più volte variata, aumentando o diminuendo, tra i 3250 e i 3350 metri; proprio recentemente, il 25 luglio 2021 è stata fatta una nuova misurazione con strumenti di elevata precisione che hanno individuato la vetta più alta del vulcano nel cratere di sud-est, a ben 3357 metri, massima altezza mai raggiunta.

Angela: oggi il vulcano presenta ben 300 tra crateri, coni e fratture eruttive. Solo quattro però ad oggi sono quelli effettivamente attivi e sono appunto i crateri sommitali: la Voragine e la Bocca Nuova, all’interno del cratere centrale, il cratere di nord-est e quello di sud-est.

Piero: chiaramente un luogo così particolare non poteva essere indifferente all’interesse della mitologia greca e romana; il mito, insieme alle credenze popolari, hanno cercato di spiegare il comportamento del vulcano e le frequenti eruzioni mettendo al centro della scena dei e giganti. Partiamo chiaramente da Vulcano, dio del fuoco, che avrebbe avuto la sua fucina proprio sotto l'Etna; e poi c’è Eolo, che si credeva tenesse imprigionati i venti di cui era signore proprio sotto l'Etna. Avevamo poi raccontato di del gigante Encelado che si ribellò agli dei e, sconfitto da Atena, fu sepolto sotto un enorme cumulo di terra da cui ha avuto origine la Sicilia: l'Etna che sputerebbe fuoco a ogni grido del gigante. Si pensava infine che il regno dei morti per i greci, fosse situato sotto l'Etna. Secondo una leggenda  inglese più moderna, l'anima della regina Elisabetta I si troverebbe proprio nell'Etna, a causa di un patto che lei avrebbe fatto col diavolo in cambio del suo aiuto per governare il regno.

I crateri silvestri

Alberto: chiaramente non è da tutti poter fare le escursioni verso i crateri sommitali. Abbiamo detto che sono relativamente costose e sicuramente impegnative, specie per chi come voi viaggia con ragazzi al seguito. Non disperate però, l‘Etna ci regala la meraviglia dei suoi crateri anche ad altezze facilmente raggiungibili e in prossimità del Rifugio Sapienza: sto parlando dei crateri silvestri.

Angela: sono sicuramente i più visitati e i primi in cui ci si imbatte arrivando nei pressi del rifugio. Si tratta dei cinque crateri che si sono formati con l’eruzione del 1892. Sono tutti abbastanza facili da raggiungere e da scalare; uno in particolare, il più vicino alla strada, si può agevolmente percorrere tutto intorno alla sua sommità e ci si può anche entrare dentro; è adattissimo anche ai bambini più piccoli, chiaramente accompagnati. Qualcuno presenta un percorso un po' più complicato e faticoso, anche se comunque fattibili da chi come noi, scalatore non è.

Piero: lo spettacolo che si gode dalla sommità dei crateri è da togliere il fiato, grazie ai contrasti di colore: i diversi toni del nero e del rosso della pietra lavica e dei minerali, le macchie di colore verde di qualche pianta che prova a crescere qua e là; e poi l’azzurro intenso del cielo interrotto dalla nuvola di fumo dell’eruzione. Un ambiente in cui il silenzio è rotto solo dal soffiare del vento che spinge in un movimento affascinante le poche piante che osano sfidare l’ambiente ostile della pietra lavica.

Angela: questo breve video testimonia la meraviglia di questi luoghi.

Si torna a casa…

Alberto: a malincuore è arrivato il momento di lasciare questo luogo meraviglioso che senza ombra di dubbio rimarrà nei nostri ricordi.

Piero: è uno dei simboli della Sicilia, sia per la sua maestosità che per i contrasti che sono poi tipici di questa meravigliosa terra.  

Alberto: vi suggerisco un percorso alternativo per il nostro rientro a casa: potremmo evitare le autostrade girando intorno al vulcano. Potremmo fare la circumetnea verso destra passando da Linguaglossa o verso sinistra verso Bronte; in entrambi i casi ci fermeremmo a Randazzo per un buonissima granita o un gelato alla rinomata pasticceria Musumeci per poi proseguire verso Floresta e Montalbano Elicona e di qui raggiungere Milazzo.

Piero: immagino sia incantevole, ma ormai è tardi e ci vogliono circa tre re per il solo tragitto.

Angela: sarebbe un vero peccato non godersi le meraviglie dei borghi etnei e delle altre località di cui ci parli. Sarà sicuramente per un’altra volta, ma lo faremo senz’altro!

Piero: anche per i ragazzi l’Etna visto da vicino è una meravigliosa scoperta. La loro emozione è anche la nostra. Abbiamo apprezzato la bellezza del paesaggio insieme alla spettacolo che la natura riesce a regalare.