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Piazza Armerina: la Villa del Casale

Alberto: bentornati in Sicilia ragazzi! Ancora una tappa in questa meravigliosa terra.

Angela: Eccoci! Dove andiamo questa volta?

Alberto: anche questa volta una tappa veloce di una giornata scarsa per vedere una piccola perla della Sicilia sud orientale.

Piero: mi avevi promesso che avremmo fatto un altro meraviglioso tuffo nella storia.

Alberto: proprio così: vi porto alla scoperta di uno dei simboli del periodo di dominazione romana sull’isola.

Piero: penso di aver capito: stai parlando di Piazza Armerina e più precisamente della Villa del Casale?

Alberto: esatto! Vi porterò nel cuore della Sicilia, in provincia di Enna, a poco più di un’ora da Catania. Seguitemi allora.

Alla scoperta della Villa del Casale di Piazza Armerina

Angela: guarda che meraviglia, Piero! Solo l’ingresso con tutte queste colonne lascia senza fiato. Mi emoziona sapere che questo posto risale addirittura al IV secolo d.C e dal 1997 fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, l’ennesimo sito qui in Sicilia.

Piero: è vero, questa villa è unica. È stata probabilmente costruita come residenza di lusso per un alto funzionario o, forse, un imperatore. L'abbondanza di mosaici e la loro qualità non lasciano dubbi sul fatto che chiunque vi abitasse voleva fare colpo sui suoi ospiti.

Angela: la scoperta della villa si deve a Gino Vinicio Gentili, che nel 1950 ne intraprese l'esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del posto.

Piero: tra il V e il VI secolo, la villa è stata riadattata in maniera significativa, con l'area abitativa ampliata e fortificata. L'insediamento medievale che ne è derivato, chiamato Palatia è stato poi distrutto, tra il 1160 e il 1161, dal re normanno Guglielmo I il Malo. Tra il XIV e il XV secolo, dopo le devastazioni dei secoli precedenti, prende vita un nuovo centro agricolo denominato il Casale, da cui proviene l’odierna denominazione dell’area archeologica. A seguito di successivi danneggiamenti e alluvioni, e dei conseguenti smottamenti che hanno ricoperto molte zone del complesso, l’antico insediamento romano è stato definitivamente abbandonato: proprio grazie a questa copertura che tutto lo splendore della Villa si è conservato per giungere fino ai nostri giorni.

Angela: i resti della villa oggi si presentano come quattro nuclei separati: l’ingresso monumentale a tre arcate con cortile a ferro di cavallo; il corpo centrale della villa, organizzato intorno ad una corte a peristilio quadrangolare, dotata di giardino con vasca; il grande spazio, preceduto da un peristilio circondato a sua volta da un altro gruppo di vani; infine il complesso termale, con accesso dall'angolo nord-occidentale del peristilio quadrangolare.

Piero: la Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, è un esempio sublime di villa di lusso romana tardo-imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. E’ una delle più lussuose del suo genere ed è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici, che ne sono il simbolo, prima ancora della sua grandezza; è una preziosa testimonianza delle abitudini di vita della classe dominante romana oltre a mostrarne le influenze culturali reciproche tra mondo romano e area nordafricana. La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli imperi, con scene di vita quotidiana, raffigurazioni di eroi e divinità, scene di caccia e di giochi.

Entriamo nella Villa del Casale!

Angela: eccoci finalmente! Questa è la Corte d’Onore, giusto? Guarda il pavimento! Già i primi mosaici sono fantastici e ci anticipano la meraviglia che scopriremo.

Piero: esatto, è un'area dove si accoglievano i visitatori e i mosaici erano un modo per comunicare il prestigio del proprietario. Ecco, ora stiamo entrando nel famoso "Corridoio della Grande Caccia"! Ci sono scene con animali e figure mitologiche, un vero e proprio omaggio al mondo della caccia.

Angela: questo è davvero spettacolare! Il mosaico qui è lungo oltre sessanta metri e racconta una scena di caccia esotica. Ci sono leoni, tigri, elefanti… perfino una scena con dei cacciatori che trasportano gli animali catturati su una nave.

Piero: questo corridoio era l’elemento centrale della villa, usato per collegare tutte le stanze principali. Vedi, ogni scena ha un movimento, quasi come se gli animali stessero lottando per la loro libertà. È incredibile come gli artisti abbiano usato le tessere per dare un senso di movimento e profondità.

Angela: sì, riesci proprio a percepire la drammaticità della caccia. Ma guarda, a destra ci sono altre sale. Andiamo a vedere?

Piero: certo! Entriamo nella "Sala delle Dieci Ragazze", o come la chiamano tutti, la "sala delle ragazze in bikini".

Angela: questa sala è diventata famosa per le figure delle giovani atlete. Guarda, sembra quasi un ritratto di una gara sportiva: ci sono ragazze che giocano con la palla, sollevano pesi, fanno esercizi. Alcune ricevono corone di alloro, come se fossero premiate per le loro prestazioni.

Piero: esattamente, è una scena di ginnastica, e dimostra quanto lo sport fosse importante nella cultura romana. È straordinario vedere un mosaico del IV secolo che rappresenta donne così attive.

Angela: è impressionante come abbiano reso le figure con così tanti dettagli, dai volti alle acconciature. Hanno davvero una personalità! Ora dove andiamo?

Piero: andiamo verso la "Sala del Circo". Questo è un altro mosaico interessante, raffigura una corsa di carri in un circo romano. Guarda i dettagli: i cavalli, i conducenti, il pubblico… sembra di assistere a una gara dal vivo.

Angela: mi fa pensare a una scena di benvenuto, come se il proprietario volesse condividere l’eccitazione di questi eventi con i suoi ospiti. Il senso del movimento qui è impressionante!

Piero: infatti, i mosaici qui alla villa non servivano solo come decorazione, ma erano anche un modo per raccontare storie e affascinare chi li guardava. Proseguiamo con il "Peristilio"?

Angela: il famoso giardino circondato dalle colonne! Qui si sente davvero un’atmosfera di pace. Al centro, ci sono alberi e fiori, mentre tutto attorno, sui pavimenti, ci sono mosaici con animali e scene di vita rurale.

Piero: questo era un luogo di riposo, di incontro per i proprietari e i loro ospiti. Immagina com’era passare del tempo qui, circondati da opere d’arte e dalla natura. E in fondo al peristilio c’è la "Sala degli Amanti".

Angela: la sala con la scena d’amore restituisce un’immagine davvero delicata: un uomo e una donna su un letto, con un coppiere che porta da bere. È come uno sguardo sull’intimità dell’epoca romana.

Piero: una rappresentazione sorprendente, che mostra come i romani apprezzassero anche l’aspetto intimo e privato della vita. Ora vediamo la "Basilica", che era un grande spazio usato probabilmente per le riunioni ufficiali.

Angela: qui l’atmosfera cambia: il mosaico del pavimento raffigura figure allegoriche, divinità, e animali. È come un luogo solenne, di riflessione. Forse il proprietario aveva anche un ruolo amministrativo.

Piero: questa villa ci racconta molto della complessità sociale e culturale di quel tempo. Infine, ci sono le terme! Entriamo?

Angela: non vedo l’ora. Il "Frigidarium" è la prima sala delle terme. Qui gli ospiti facevano il bagno freddo prima di spostarsi nelle sale riscaldate. Le decorazioni sono più sobrie, ma i mosaici rappresentano creature marine come pesci e delfini.

Piero: è incredibile come ogni stanza abbia un tema diverso. I romani non lasciavano nulla al caso. Passiamo alla sala del "Tepidarium", la sala tiepida. Questo mosaico raffigura tritoni e ninfe, esseri legati all’acqua. Chissà, forse per augurare un momento di pace e tranquillità.

Angela: ogni dettaglio sembra studiato per creare un’atmosfera specifica. E guarda qui il "Calidarium", la sala più calda. Riesci a immaginare quanto doveva essere avanzato il sistema di riscaldamento per quei tempi?

Piero: assolutamente, i romani erano dei veri maestri in questo. Pensa che avevano già un sistema di ipocausto: un pavimento rialzato sotto il quale circolava aria calda per riscaldare la stanza. Davvero un’innovazione. Pensa utilizzavano anche delle latrine e le utilizzavano come veri e propri luoghi di incontro…

Angela: che dire questa villa è molto più di quanto ci si possa aspettare. Ogni stanza racconta una storia, ogni mosaico trasmette un’emozione. È come entrare davvero nella vita dell’epoca. Basta guardare questa carrellata di immagini di tutte le altre stanze che non abbiamo citato.

Piero: concordo: la Villa del Casale non è solo un sito archeologico, ma un viaggio nel tempo, un’immersione nella bellezza, nella cultura e nell’arte di un periodo storico incredibilmente affascinante.

Angela: non c’è che dire, è stata una visita indimenticabile. Ripercorriamola in questo breve video.