Salvatore Midili Salvatore Midili

Tunisia

La Tunisia offre ai suoi visitatori un numero enorme di attrattive: basterà passeggiare tra le gloriose rovine romane di Cartagine, Dougga ed El-Jem e sarà semplice immergersi in quell’epoca fino a sentire quasi di esserne parte; questo paese è stato il teatro di tanti avvenimenti della storia moderna. E che dire della bellissima città sacra dell'islam di Kairouna? Si passa poi agli insediamenti berberi dell’età della pietra per poi scoprire l’unicità delle sensazioni che solo il deserto può regalare, fino agli scenari fantascientifici di ’Guerre Stellari’ a Matmata. Allo stesso modo il relax unico che regalano le spiagge della costa settentrionale spinge quasi a chiedersi perchè Annibale abbia voluto abbandonare queste terre…

Qualunque sia l’interesse che vi spinge a viaggiare qui lo farete con una certezza: la Tunisia vi saprà stupire. Dopo tutto, hanno avuto ben tremila anni di tempo per prepararsi alla nostra visita…

Angela: si parte! Questa volta ho voglia di mare, ma anche di un posto particolare, con tante cose da vedere, un pizzico di avventura e, perché no, discretamente economico…  

Piero: tutto qua? Al solito poco esigente… Ho comunque l’idea giusta: prepara i bagagli, staremo in giro per due settimane!

Angela: caspita! Ti vedo determinato, qual è la meta questa volta?

Piero: si va in Tunisia! Ci aspettano un mare incantevole, deserto, oasi lussureggianti e paesaggi lunari ma soprattutto più di tremila anni di storia!

Angela: non vedo l’ora! Sarà come fare dieci viaggi in uno: avremo le nostre giornate in spiaggia, incantevoli città divise tra la cultura berbera, romana, araba e francese, siti archeologici mozzafiato e, perché no, un’entusiasmante escursione nel deserto del Sahara.

Piero: la Tunisia si raggiunge facilmente in aereo: bastano meno di due ore di volo diretto da Milano (siamo alla stessa latitudine della Sicilia…). Noi atterreremo a Monastir, per visitare prima la parte occidentale del paese, ma nulla vieta di invertire il giro atterrando a Djerba.

Angela: meglio preparare il passaporto, anche se per i viaggi con un tour operator potrebbe essere sufficiente la carta di identità. In valigia allora solo abbigliamento sportivo e casual per tutte le occasioni, con una giacca leggera che può sempre far comodo e, ovviamente, scarpe comode da escursionismo. Da non dimenticare assolutamente un cappello leggero, gli occhiali da sole e un foulard per riparare la bocca e il naso dalla sabbia in caso di vento; ovviamente non devono mancare costume da bagno e creme solari. La moneta locale è il dinaro e per un euro servono poco più di tre dinari. In Tunisia, quando in Italia vige l’ora legale, c’è un’ora in meno di fuso orario; stessa ora italiana durante il resto dell’anno. Le prese di corrente sono ormai di vario tipo, ma sempre meglio dotarsi di un adattatore. La gestione dei telefoni sarà complicata: le compagnie non hanno accordi convenienti quindi sarà meglio dotarsi di una e-sim o acquistare una sim locale non appena arrivati in aeroporto. Porto con me anche un minimo di medicinali personali: l’acqua corrente non è potabile, meglio non rischiare… Mi devo preoccupare di qualcos’altro?

Piero: la situazione socio-politica nel paese non è tranquillissima, anche se il periodo estivo, con il turismo, tende a placare un po' le tensioni. Il suggerimento è di evitare le zone di confine verso l’Algeria e la Libia e soprattutto di essere sempre prudenti ed organizzati, specie nelle zone meno turistiche.

Angela: immagino poi che farà tanto caldo…

Piero: sicuramente. Sarebbe opportuno visitare la zona settentrionale della Tunisia tra marzo e maggio, oppure da settembre all’inizio di dicembre. Nei mesi di luglio e agosto il caldo può diventare insopportabile. Per le regioni del sud è meglio la primavera, nei mesi di aprile e maggio oppure da metà settembre a novembre. In ogni caso il caldo estivo è comunque limitato dalle brezze marine sulle coste, mentre quando soffia il ghibli, il vento del deserto, la temperatura può diventare opprimente.

Angela: bagagli pronti! Imbarchiamoci allora e prepariamoci al decollo!

Bienvenue en Tunisie!

Piero: la Tunisia è lo stato più settentrionale dell’Africa ed è incastrato tra le montagne dell’Atlante, il deserto del Sahara ed il Mediterraneo.

Angela: è grande quasi la metà dell’Italia e la popolazione si concentra nelle principali città. L’arabo è la lingua principale ma chiunque parla il francese, visti i trascorsi coloniali. L’inglese è chiaramente usato nelle zone turistiche e sono in tanti a parlare l’italiano.

Piero: nonostante il 40% del territorio sia occupato dal deserto del Sahara, la parte restante è sempre stata discretamente fertile, cosa che, unitamente alla strategica posizione nel Mediterraneo, ha consentito lo sviluppo di importanti civiltà, la più importante delle quali è stata quella cartaginese.

Angela: come detto, la Tunisia ha una storia molto ricca che parte fin dall'antichità, dal paleolitico, con le prime tribù berbere.

Piero: l'impero cartaginese, da tutti noi studiato nei libri di storia come acerrimo nemico di Roma, rappresenta il fulcro della storia tunisina. La sua capitale Cartagine, oggi sobborgo di Tunisi, fu fondata nell'814 a.C. da coloni fenici provenienti da Tiro e Sidone, nell’attuale Libano, divenendo rapidamente una potenza del Mediterraneo.

Angela: il 264 a.C. segna l'inizio di più di cento anni di guerre contro Roma. Dalle tre “guerre puniche”, Cartagine esce sconfitta e distrutta nel 146 a.C. per mano del generale romano Scipione, che si dice abbia pianto alla sua distruzione, vista la bellezza e l’imponenza della città di allora.

Piero: da questo momento e fino alle conquiste arabe del VII secolo, molte culture hanno fatto della Tunisia la loro casa e la loro fortuna. Cartagine ha goduto di un nuovo periodo di prosperità sotto l'Impero Romano; dal V secolo, i Vandali hanno sostituito i romani e hanno fatto di Cartagine la capitale del loro regno. Cartagine fu poi assorbita temporaneamente dall'impero bizantino, fino all'ascesa dell'Islam nel VII secolo.

Angela: la Tunisia passa poi dai califfati arabi all’impero Ottomano, per finire infine sotto il dominio dell'imperialismo europeo, verso la fine dell'800, come protettorato prima e colonia francese poi.

Piero: l'indipendenza dalla Francia arriva nel 1956, con il celebrato presidente Habib Bourguiba che ha stabilito uno stato a partito unico: durante i 31 anni di governo, ha avviato la Tunisia verso la modernità, ha represso il fondamentalismo islamico ed ha garantito diritti per le donne che non hanno pari in nessuna altra nazione araba. Bourghiba è stato sostituito nel 1987 dal suo primo ministro Ben Ali, con un colpo di stato non violento, portandolo alle dimissioni a causa delle condizioni di salute legate alla vecchiaia.

Angela: le proteste e la primavera araba del 2010 portano Ben Ali alle dimissioni ed alla rivoluzione dei Gelsomini. Da allora, pur tra tante difficoltà e cambi di rotta, la Tunisia ha preso il cammino verso la democratizzazione della sia vita politica e civile.

Piero: oggi la società tunisina, seppur influenzata dalla cultura e dalle tradizioni islamiche si presenta abbastanza aperta e sono forti ed evidenti le contaminazioni occidentali. La gente è generalmente molto aperta con gli stranieri e ancor più con gli italiani. Nel parlare, sono molto cordiali e sorridono spesso, anche se molte volte tale apertura nasconde una finalità economica: la voglia di ricevere una mancia o di poter vendere qualcosa.

Alla scoperta della Tunisia: Sousse e Monastir

Angela: per la nostra prima settimana in Tunisia, faremo base vicino a Sousse, perla del Sahel, così come è chiamata questa zona costiera della Tunisia. Le spiagge in questa zona sono molto belle ed il mare è davvero un incanto. Relax, nuotate e sport acquatici riempiranno le nostre giornate.

Piero: non troppo però... questa è la base per tutte le nostre escursioni e saranno davvero tante!

Angela: temevo fosse così, così come immagino che tu abbia già messo in moto il nostro van…

Piero: questa volta no invece. I giri da fare sono complicati e la guida dei tunisini non è sempre rassicurante: questa volta è meglio affidarsi ai taxi locali o a quelli turistici che hanno costi assolutamente accessibili. Bus e treni non li prendiamo neanche in considerazione.

Angela: partiamo da Sousse allora, terza città della Tunisia, fondata dai fenici come Cartagine.

Piero: importante anche nel periodo romano, viene rasa al suolo dai Vandali, rinasce con gli aghlabidi e prende l’attuale nome, riscoprendo tutta la sua importanza di centro strategico e nevralgico di scambi: dal suo porto parte nell'827 la spedizione che porta alla conquista araba della Sicilia a scapito dei bizantini.

Angela: la città si gira agevolmente a piedi. Punto di partenza è sicuramente la Medina che si trova proprio di fronte al mare. E’ Patrimonio dell’Unesco, uno degli otto che conta la Tunisia.

Piero: è piacevole percorrere le sue stradine immerse in un’atmosfera di altri tempi e contrattare nei souk per acquistare i prodotti dell’artigianato locale; ogni negoziante proverà ad attirarvi all’interno della propria bancarella o negozio: possono apparire insistenti e molesti ma lo fanno solo per vendere qualcosa.

Angela: dominata dall’alto dalla Torre Khalef, la città vecchia ha conservato le sue mura medievali e numerosi monumenti che testimoniano il suo passato di roccaforte: il Ribat, fortino, punto di osservazione della costa e luogo d’incontro religioso, la Grande Moschea, che sembra una fortezza, e l’imponente Kasbah.

Piero: proprio all’interno di quest’ultima si trova il museo archeologico, che raccoglie soprattutto una grande collezione di mosaici provenienti da El Jem e Cartagine oltre a busti romani ed un bellissimo battistero bizantino.

Angela: nella stessa giornata facciamo in tempo a visitare anche Monastir che dista appena venti minuti di auto da Sousse; si trova sulla punta di una piccola penisola rocciosa che separa il golfo di Hammamet dal golfo di Monastir. Sulla punta del promontorio si trova il porto turistico, protetto dalle due isolette prospicienti.

Piero: anche Monastir ha origini fenicie. Con la sconfitta di Cartagine i romani presero il controllo della città cui fu dato il nome di Ruspina, famoso per l’omonima battaglia, durante la guerra civile, nella quale Cesare fu sconfitto e perse quasi un terzo del suo esercito. Anche Monastir come Sousse è stata una delle città costiere sviluppate dagli Aghlabidi durante il IX secolo.

Angela: il punto di partenza della nostra escursione è anche qui è l’imponente Ribat di Harthama, il più antico e importante del Maghreb: una bella fortezza che è uno dei migliori esempi di architettura militare islamica della Tunisia. Nel 1976 il regista Franco Zeffirelli ha girato qui alcune scene del film per la TV Gesù di Nazareth. Dalla torre si può ammirare una vista unica della città. Al primo piano ospita un museo islamico dove si trovano una interessante collezione di monete, iscrizioni coraniche, tessuti, articoli di bronzo, antiche ceramiche tunisine, gioielli e un astrolabio del 927 proveniente da Cordova.

Piero: proprio di fronte al ribat si trova la principale moschea di Monastir che risale al IX secolo.

Angela: dalla parte opposta, sempre raggiungibile a piedi, si trova il Mausoleo di Bourguiba, dedicato al primo presidente della Tunisia, come detto, considerato il padre della nazione. E’ stato costruito a partire dal 1963, e ha molte somiglianze con i tipici santuari islamici dedicati ai santi; è formato da tre cupole, due verdi e una dorata e da due minareti che segnano l'ingresso al complesso. Bourguiba è morto nel 2000 ed è stato sepolto qui.

La meraviglia di Kairouan e di El Jem

Angela: la nostra giornata ci porterà alla scoperta di due vere perle della Tunisia, altri due luoghi Patrimonio dell’umanità per l’Unesco. 

Piero: partiamo presto al mattino per Kairouan. La città è distante dalla costa, nel mezzo di un paesaggio di steppe. Kairouan è una città affascinante grazie ad un passato lontano e glorioso: oggi è ancora una città santa dell’islam, dopo Medina, La Mecca e Gerusalemme, ed è stata la prima capitale del Maghreb durante la dominazione araba.

Angela: Kairouan infatti è stata fondata nel 670, all’epoca della conquista araba. Con gli emiri aghlabidi, nel IX secolo, diventa una delle più grandi metropoli del Mediterraneo.

Piero: attrazione principale della città è sicuramente la Grande Moschea di Uqba, la più imponente delle trecento ospitate dalla città.

Angela: si tratta di uno dei più grandi monumenti dell’architettura islamica. La moschea è formata da un ampio edificio dall’aspetto di una fortezza che racchiude il grande cortile interno dove si trova lo spettacolare colonnato che porta alla sala di preghiera: molte delle colonne sono state prelevate dall’antica Cartagine romana. Il cortile centrale è dominato dal possente minareto ed al centro si trova un’antica meridiana.

Piero: prima di visitare la moschea bisogna ricordare che si tratta di un luogo di culto attivo e molto venerato per cui è necessario avere un abbigliamento adeguato e che le visite sono consentite esclusivamente al di fuori dell’orario di preghiera. Ovviamente la sala di preghiera non è accessibile ai non musulmani ma è visibile dall’esterno attraverso la porta di accesso: lo spettacolo delle numerose colonne, che formano quasi un bosco, e delle arcate è davvero sorprendente.

Angela: la seconda moschea per importanza a Kairouan è la cosiddetta Moschea del Barbiere, costruita nel XVII nel luogo dove, si dice, sia stato tumulato uno dei più stretti amici del Profeta, Sidi Saheb.

Piero: la moschea, composta da diversi patii e da sale decorate con riquadri di ceramica multicolore, custodisce il mausoleo del compagno del Profeta: ha questo nome perché sembra che questi avesse portato con sé alcuni peli della barba di Maometto.

Angela: il centro storico di Kairouan, chiuso all’interno delle mura della vecchia città fortificata, è un intrico di stretti vicoli che si uniscono nelle assi viarie più grandi per poi perdersi nuovamente tra gli edifici bassi dai muri in argilla. Impossibile non imbattersi in una delle tante botteghe artigianali dove vengono venduti i tipici tappeti. Osservare il lavoro degli artigiani è davvero una bella esperienza; abbiamo imparato che i klims e i mergoums sono i tappeti rasi, decorati con strisce parallele e motivi berberi, mentre i gtifs sono spessi tappeti dai colori sgargianti.

Piero: terminata la visita di Kairouan ci dirigiamo verso El Jem; le due città sono separate da un’ora di macchina, in direzione sud, sempre nell’entroterra.  

Angela: la città romana di Thysdrus, era questo il vecchio nome di El Jem, fu costruita al posto di vecchi centri punici. Probabilmente grazie ad un clima meno arido di quello attuale, la città prosperò nel II secolo, quando divenne un importante centro per la coltivazione e l'esportazione di olio di oliva; la sua posizione favorevole ne faceva inoltre un importante snodo commerciale, dai porti alla Tunisia centrale e viceversa.

Piero: in epoca romana, intorno al III secolo d.C. è diventata talmente importante da rivaleggiare per la posizione di seconda città della provincia romana, dopo Cartagine. Forse proprio per l’eccessiva importanza che andava acquisendo, in conseguenza di una rivolta popolare, sempre nel terzo secolo, la città è stata distrutta e mai più ricostruita.

Angela: proprio al periodo di massimo splendore di El Jem risale la costruzione del suo più importante monumento, l'anfiteatro, simbolo di tutta la Tunisia e primo monumento del paese a diventare patrimonio dell’Unesco.

Piero: si tratta di una costruzione enorme, terza per dimensioni solo al Colosseo di Roma ed all’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. Ha la normale forma ellittica con un perimetro che supera i quattrocento metri formato dalle classiche tre file di arcate sovrapposte. Per avere una dimensione dell’opera compiuta, si pensi che ad El Jem non c’erano cave disponibili e le pietre venivano trasportate qui da più di trenta chilometri di distanza.

Angela: non ci sono particolari iscrizioni e decorazioni: molto probabilmente il committente è stato il proconsole Gordiano I. Poteva ospitare fino a trentacinquemila spettatori, molti più della popolazione di Thysdrus. Più recentemente l’anfiteatro è stato utilizzato per le riprese di alcune scene del film "Il gladiatore".

Piero: la struttura oggi è ben conservata e viene utilizzata per spettacoli di ogni genere. Fino al XVII è rimasto addirittura intatto; da lì in avanti alcuni blocchi sono stati utilizzati per ingrandire la grande moschea di Kairouan e per la costruzione dell’attuale villaggio di El Jem.

Viaggio nella storia antica: Dougga e Cartagine

Angela: sveglia molto presto oggi perché ci aspetta una giornata lunga e faticosa, con un viaggio nella storia più antica della Tunisia tra Dougga e Cartagine.

Piero: per raggiungere la nostra prima tappa, Dougga, impieghiamo più di tre ore di macchina, su strade non facilissime e poco frequentate. Arriviamo in tarda mattinata ed il caldo si fa sentire: inevitabile però, sembra che qui sia così durante tutto l’anno, del resto siamo nell’entroterra, non lontano dal confine con l’Algeria.

Angela: Dougga è sicuramente un magnifico sito archeologico romano, forse il più imponente e meglio conservato in Africa; il sito patrimonio dell’Unesco è sorprendentemente perfetto e ben conservato, forse grazie alla sabbia che lo ha ricoperto per secoli.

Piero: la città è stata costruita su un antico insediamento numidico e doveva essere un importante snodo commerciale verso il cuore dell’Africa. Una passeggiata per il sito restituisce immediatamente l’idea di come fosse florida la vita degli antichi romani tra bagni, diversi templi, un teatro imponente. Non ci sono costruzioni moderne intorno e non ci sono barriere per cui è possibile godere fino in fondo questo spettacolo. Anche i turisti sono poco numerosi sia per il caldo che per la posizione non proprio agevole. Provate a rivivere con noi la meraviglia attraverso questo breve video!

Angela: partiamo da Dougga, stanchi e accaldati ma felici e ci dirigiamo verso Cartagine.

Piero: come detto l’antica potenza è oramai un sobborgo di Tunisi ed attraversiamo la città senza fermarci a causa della chiusura del museo del Bardo, il più importante del paese.

Angela: la storia di Cartagine e dei conflitti con Roma sono noti. La “città nuova”, è questo il significato del suo nome dato dai coloni fenici, ha origini che risalgono al IX secolo a.C, prima ancora di Roma quindi; rapidamente la città è diventata la più importante del Mediterraneo occidentale. Distrutta dai romani, quella che è era la città di Annibale, è stata completamente ricostruita all’epoca di Giulio Cesare, donandole nuovo splendore.

Piero: gran parte di quello che oggi rimane risale a quell’epoca. Certo dopo la meraviglia di Dougga, qualunque visita appare meno entusiasmante ed è quello che succede accedendo al sito che ospita i resti del quartiere di Annibale, della necropoli e del museo (chiuso per restauro…): bello ma non entusiasmante. Con il biglietto acquistato si potrà poi accedere a tutti gli altri siti archeologici cartaginesi.

Angela: accanto al sito archeologico ed al museo si trova la Cattedrale di San Luigi. Si trattava in origine di una chiesa cattolica, oggi sconsacrata ed utilizzata oramai solo per concerti di musica classica e popolare tunisina.

Piero: anche la visita al vicino teatro ed all’anfiteatro romani non è particolarmente emozionante: il teatro è stato ormai trasformato in una struttura moderna mentre dell’anfiteatro resta poco e la manutenzione lascia a desiderare.

Angela: sicuramente più interessante invece è la visita alle terme di Adriano.

Piero: si tratta di un imponente sito termale realizzato proprio sul mare durante la ricostruzione romana di Cartagine nel II secolo d.C. per volere dell’imperatore Adriano anche se l’opera sarà completata da Antonino Pio. Nonostante il luogo sia stato devastato e depredato più volte, restano ancora interessantissimi reperti: la passeggiata all’interno di questo sito è davvero piacevole.

Angela: probabilmente la parte più interessante dei resti cartaginesi di epoca punica si trovano a Kerkouane, che si trova al termine del promontorio che si estende tra Tunisi e Hammamet. Dista più di cento chilometri da Cartagine ed il tempo a disposizione non ci consente di visitarlo.

Piero: si tratta di un sito unico perché conserva intatta la struttura tipica delle citta di epoca fenicia e punica. Insieme al museo, al giardino ed alla necropoli, il sito di Kerkouane è stato inserito nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità.

Angela: se il caldo non fosse stato così opprimente per tutta la giornata, il programma originario prevedeva la visita a Sidi Bou Said.

Piero: si tratta di un paesino a strapiombo sul mare costruito nel XX secolo con un’atmosfera incantevole, tipica mediterranea, con le classiche case bianche in calce e porte e finestre di colore blu. Ideale per una passeggiata, qualche foto panoramica e per un buon aperitivo o una cena.   

Da Djerba al deserto passando per “Star Wars”… 

Angela: comincia la nostra seconda settimana in Tunisia e la nostra base si è spostata a Djerba.

Piero: è la più grande isola del Nordafrica e si trova nel sud-est della Tunisia.

Angela: nell'antichità Djerba era identificata con l'isola dove Ulisse assaggiò il “loto”, un frutto che toglie ogni voglia di partire, una condizione che sembra ancora incantare molti dei suoi visitatori occasionali a testimoniare l’accoglienza tipica di questa terra. Ha una posizione strategica e per questo nel passato è stata contesa da tutte le popolazioni mediterranee. Oggi è fondamentalmente una meta turistica molto apprezzata ed è considerata la meta ideale degli amanti del mare che si recano in Tunisia.

Piero: parliamo di isola, anche se tecnicamente Djerba è stata collegata alla terraferma grazie ad una piccola strada costruita sul fondale marino, piuttosto basso. Già ai tempi dei romani era raggiungibile senza grandi difficoltà.

Angela: Houmt Souk, letteralmente Il quartiere del mercato, è la città principale dell’isola con il centro storico ideale per una passeggiata tra case bianche e piccoli negozi famosi per la vendita di ceramiche dipinte a mano e artigianato tradizionale come pelletteria, gioielli e tessuti. Molto interessante e vivace è il souk.

Piero: vale sicuramente la pena visitare anche il Museo del Patrimonio Tradizionale di Djerba che espone gioielli, ceramiche e la storia delle tradizioni locali.

Angela: ad ulteriore testimonianza dell’accoglienza delle popolazioni locali e della loro tolleranza, a Djerba si trova una importante comunità ebraica, insieme alla più grande sinagoga del Nordafrica e una delle più antiche del mondo, quella di El Ghriba.

Piero: sempre vicino a Djerba si trova l’isola dei fenicotteri rosa. Se si viaggia con bambini, vale la pena imbarcarsi a bordo di una nave pirata per passare una bella giornata di mare su una spiaggia davvero fantastica. Difficilmente ormai si incontrano i fenicotteri, ma sarà bellissimo apprezzare spiaggia e mare incantevoli, passeggiando tra cavalli e cammelli.

Angela: abbiamo scelto Djerba per questa nostra seconda settimana, sia per il relax sulle sue bellissime spiagge ma anche e soprattutto perché è una comoda base di partenza alla scoperta dei luoghi dove sono state girate alcune scene di Guerre stellari e per visitare il deserto del Sahara.

Piero: ci avviamo molto presto al mattino perché per raggiungere il deserto ci vorranno quasi quattro ore.

Angela: prendiamo questa volta il traghetto e non il vecchio ponte romano per essere già in direzione sud e da qui inizia la nostra splendida avventura.

Piero: attraversiamo pittoreschi paesini e affascinanti villaggi berberi e trogloditi, godendo forse il vero spirito della Tunisia in questo viaggio.

Angela: inevitabile una sosta per gustare un the in uno di questi villaggi.

Piero: man mano che ci avviciniamo al deserto il paesaggio si fa sempre più brullo e arido. Il colore ocra tipico di questa terra diventa sempre più intenso, interrotto solo dal grigio della strada. Le uniche piante a resistere sono palme e ulivi che avanzando diventano via via più rade e distanti.

Angela: corvi, cammelli e dromedari ci attraversano spesso la strada che adesso è spazzata e sepolta dalla sabbia del deserto.

Piero: finalmente raggiungiamo la nostra meta, Douz, la “porta del Sahara. La città è famosa perché nei mesi di novembre e dicembre, in quest'oasi si tiene ogni anno "Festival del Sahara", che richiama tutte le tribù nomadi da Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto che si sfidano in una serie di manifestazioni folcloristiche, corse di dromedari e a cavallo.

Angela: da qui parte la nostra passeggiata sul cammello attraverso le dune sabbiose dell'Erg sahariano.

Piero: la passeggiata è davvero fantastica e regala una sensazione unica di pace e serenità, lontano da ogni rumore e accompagnati solo dal vento caldo. Davvero un’esperienza indimenticabile!

Angela: di ritorno dalla nostra escursione nel deserto ci fermiamo a fotografare la bellissima Matmata. Si tratta di un villaggio di origine berbera diventato meta di numerosi turisti dopo essere stato il set del quarto episodio della saga di Guerre Stellari.

Piero: arroccato a 600 metri di altitudine, visitandolo ci si rende immediatamente perché George Lucas lo abbia scelto per ambientarvi il suo film di fantascienza: il paesaggio è lunare, un sorta di deserto di roccia apparentemente cosparso di crateri che in realtà non sono altro che piccole colline scavate e trasformate in abitazioni.

Angela: questo tipo di architettura troglodita, con il cortile esterno e le varie stanze che si sviluppano sottoterra, ha la funzione di mantenere temperata l'abitazione, poiché le temperature in questa zona sfiorano frequentemente i 45 °C durante il periodo estivo.

Arrivederci Tunisia!

Piero: le nostre due settimane in Tunisia hanno trovato la loro spettacolare conclusione con la passeggiata ne deserto.

Angela: a dispetto di quello che ancora oggi si possa pensare, nonostante non sia una delle mete turistiche più comuni, la Tunisia offre ai suoi visitatori un numero enorme di attrattive: partendo dagli insediamenti berberi dell’età della pietra per poi passare all’unicità delle sensazioni che solo il deserto può regalare, fino agli scenari fantascientifici di ’Guerre Stellari’ a Matmata, senza dimenticare che questo paese è stato il teatro di tanti avvenimenti della storia moderna. Basterà passeggiare tra le gloriose rovine romane di Cartagine, Dougga ed El-Jem e sarà semplice immergersi in quell’epoca fino a sentire quasi di esserne parte. Allo stesso modo il relax unico che regalano le spiagge della costa settentrionale spinge quasi a chiedersi perchè Annibale abbia voluto abbandonare queste terre…

Piero: seppure il turismo sia ancora piuttosto modesto nella gran parte del paese, non c’è sicuramente il rischio di rimanere delusi. Qualunque sia l’interesse che vi spinge a viaggiare qui lo farete con una certezza: la Tunisia vi saprà stupire. Dopo tutto, hanno avuto ben tremila anni di tempo per prepararsi alla nostra visita… e noi proviamo a raccontarvela in questo breve video.

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