Gargano
Tutto inizia con un'idea.
Piero: ho preparato il van, sono pronti i bagagli?
Angela: dove si va questa volta?
Piero: rimaniamo in Italia questa volta, in una terra davvero meravigliosa e non proprio al centro delle più note rotte turistiche: hai presente lo “sperone” dello stivale?
Angela: penso tu ti riferisca al Gargano; in van da Milano a Vieste, ancora ottocento chilometri per noi e speriamo di cavarcela in 8 ore…
Piero: tranquilla, niente tappe intermedie, ma ne varrà assolutamente la pena! Trascorreremo una bellissima settimana…
Angela: mi sembra che già tutto sia organizzato, mettiamo in moto e… si parte!
“Il monte più vario che si possa immaginare”
Piero: così Ungaretti definiva il Gargano: la varietà del paesaggio è una delle caratteristiche salienti di questo territorio. In questo angolo di Mediterraneo la natura è protagonista assoluta, con i colori ed i profumi dei suoi paesaggi meravigliosi. Tradizioni, spiagge bellissime e buon cibo completano poi una ricetta per una vacanza speciale.
Angela: il Gargano è un promontorio bagnato sui tre lati dal Mar Adriatico e ricco di tesori naturalistici, storici ed archeologici. Il termine "Gargano" probabilmente deriva dall'antico greco Gargaros che significa "montagna di pietra". Tutto il territorio si trova nella provincia di Foggia e con tutta la provincia, questa zona è nota pure con il nome di Capitanata, dal titolo dei Catapani, i funzionari dell’impero Bizantino; anticamente la provincia di Foggia era chiamata anche Daunia, dal nome del popolo che abitava l’alta Apulia, i dauni appunto.
Piero: il Gargano è stato abitato fin dal neolitico, rappresentando da sempre uno dei luoghi più importanti per la ricerca sull’uomo di quell’epoca: ne è un esempio la Grotta Paglicci, a Rignano Garganico, caposaldo per lo studio della civiltà paleolitica in Europa, sia per la varietà degli strati archeologici che per la presenza delle più antiche pitture rupestri rinvenute finora in Italia.
Angela: evidenti sono poi le tracce del passaggio dei dauni, ovviamente dei romani e poi di bizantini, saraceni, slavi e normanni. Il periodo svevo per questa terra è uno dei più importanti: a Federico II ed al figlio Manfredi si devono molti dei castelli eretti nel Gargano. Angioni e aragonesi precedono poi il periodo borbonico.
Piero: solo recentemente questa terra ha parzialmente abbandonato la tradizione agricola, per lo più povera e arretrata, in favore di un forte sviluppo turistico che, a partire dagli anni ’60 ha fatto da traino all’economia di tutta la regione.
Angela: il Gargano, pur mantenendo molte delle caratteristiche dei paesaggi pugliesi, è particolarmente diverso dalla Valle d’Itria e dal Salento: la differenza sostanziale è che in questo territorio convivono da una parte una costa ricca di scogliere calcaree, di grotte marine, di spiagge sabbiose e di borghi a picco sul mare e dall’altra parte di incantevoli paesaggi quasi montani, con aree boschive, foreste e pinete.
Gargano, eccoci!
Piero: partiamo allora alla scoperta di questa meravigliosa varietà. Facciamo base a Vieste, forse il borgo più famoso e interessante del Gargano.
Angela: è la perla del Gargano e ne rappresenta l’estremità orientale; questo meraviglioso borgo, tutto scale e viuzze tortuose, case bianche e archi sorge su un promontorio roccioso e gli fa da sfondo un mare indimenticabile; da una parte e dall’altra due lunghe spiagge di sabbia bianca.
Piero: come tutti gli altri borghi che visiteremo, il centro storico di Vieste ha origini medioevali e sorge proprio sul promontorio roccioso, noto come Punta di San Francesco. L’area del lungomare, invece, è nota come Punta di Santa Croce e si è sviluppata più recentemente insieme alla vocazione turistica della cittadina.
Angela: la bellezza e la popolarità di Vieste derivano data non solo dalle sue bellissime spiagge ma anche dal suo patrimonio storico e dalle sue tradizioni culinarie che richiamano turisti in ogni stagione dell’anno. Cominciamo ovviamente dalle spiagge.
Piero: quella principale è la spiaggia della Scialara o del Castello, tre chilometri di sabbia alla base del promontorio roccioso su cui sorge il centro storico.
Angela: proprio in prossimità del promontorio si trova anche il simbolo della città, ovvero il “Pizzomunno”, un masso in pietra calcarea bianchissimo alto circa venticinque metri. Secondo la leggenda Pizzomunno era un pescatore giovane e bello che si era innamorato della bellissima Cristalda. Pizzomunno, con la sua barca, usciva a pescare in mare ogni notte e, puntualmente, le sirene, ammaliate dalla sua bellezza, emergevano dalle onde e cantavano in suo onore, offrendogli di diventare immortale se si fosse unito a loro. Pizzomunno, tuttavia, fedele a Cristalda, non cedeva mai a queste offerte. Per gelosia e per i rifiuti le sirene arrabbiate rapiscono Cristalda, incatenandola e trascinandola sul fondo del mare; Pizzomunno rincorre invano la voce dell'amata, fino a quando, distrutto dalla rabbia e dal dolore, si è pietrificato, trasformandosi nello scoglio che oggi vediamo. Sempre secondo la leggenda, ogni cento anni, nella notte del 15 agosto, Cristalda riemerge dagli abissi e Pizzomunno ritorna in forma umana: i due vivono così nuovamente, solo per una notte, il loro antico amore.
Piero: imperdibile la vista del monolite sia dal mare che dal borgo di Vieste.
Angela: altra bella spiaggia di Vieste è quella della baia di Marina Piccola dato che il lido si trova proprio a ridosso del centro storico. Sabbia soffice e acqua cristallina hanno come sfondolo scoglio di Santa Eufemia che ospita il faro.
Piero: non lontano da Vieste in direzione nord, si trovano numerose altre spiagge, partendo da San Lorenzo, per arrivare a Scialmarino. spesso ventosa e per questo frequentata dagli appassionati di kitesurf fino a La Chianca e Crovatico; mentre le spiaggie a nord di vieste sono turistiche, ben attrezzate, sabbiose con i fondali che degradano dolcemente, a sud di Vieste si trovano calette e baie più selvagge come la baia delle Zagare, la baia di San Felice, cala della Pergola e Pugnochiuso.
Angela: ma come detto Vieste non è solo mare. Di sera la città è molto animata ed è piacevole fare una passeggiata per i suoi vicoli. Il meglio di sé però lo dà al tramonto: perdersi fra i vicoli porta ad una scoperta di uno scorcio fantastico dopo l’altro.
Piero: se l’impronta del borgo è medievale, l’origine è antichissima. Vieste è stata infatti colonia greca, municipio romano e, in epoca bizantina, sede vescovile con la costruzione della bellissima Cattedrale. Nel 1065 fu conquistata dai Normanni e nel 1240 Federico II fece costruire il castello sulla sommità del piccolo promontorio.
Angela: dalla leggenda di Pizzomunno si capisce che Vieste è anche una città romantica, anzi, la “città dell’amore”, con un festival, “Vieste in love” che si tiene tutti gli anni. In occasione della prima edizione, la scalinata che collega la porta alta della città vecchia con corso Fazzini è stata dipinta con simboli dell’amore e con il testo della canzone di max Gazzè che celebra l’amore di Pizzomunno e Cristalda.
Piero: da allora la scalinata ha un valore simbolico: si dice che percorrendola insieme alla persona amata si rimarrà uniti per sempre.
Angela: da Vieste, ci spostiamo di soli venti chilometri in un altro dei borghi simbolo del Gargano, Peschici.
Piero: si tratta di una meravigliosa cartolina del Gargano e del Mediterraneo tutto, con le sue casette aggrappate alla rupe, il porto con la spiaggia in basso ed il castello in cima a dominarli.
Angela: il centro storico si trova all’interno delle mura medievali intervallate da torrioni ancora intatti. Vi si accede attraverso un arco accanto ad una torre che i peschiciani chiamano “Porta del Ponte”, in memoria del ponte levatoio che chiudeva il paese.
Piero: Peschici ha un impronta tipicamente mediterranea, con le strade strette, i belvedere sul mare e le bianche case con tetti a cupola e tetti a spiovente: praticamente un delizioso mix di diversi periodi storici e delle successive dominazioni.
Angela: per apprezzare ancora la varietà del paesaggio del Gargano, ci spostiamo a Monte Sant’Angelo, attraversando la Foresta Umbra.
Piero: partiamo dal nome: si chiama Umbra non perché abbia a che fare con la regione, ma perché il termine “umbra” deriva dal latino e significa “fitta, ombrosa”. La sua vegetazione regala momenti di frescura soprattutto dal caldo torrido estivo; tutta la riserva si estende per oltre diecimila ettari e supera gli ottocento metri sul livello del mare.
Angela: è un patrimonio enorme di biodiversità che, a dispetto delle dimensioni relativamente ridotte, ospita il 40% della flora italiana ed il 70% delle specie di uccelli presenti in Italia; inoltre, diversi studi hanno dimostrato come qui le piante sviluppano in generale una dimensione maggiore rispetto al normale: questo permette di imbattersi in esemplari di pini d’Aleppo, faggi, lecci e tassi di dimensioni monumentali.
Piero: proprio per queste caratteristiche uniche, dal 2017 la Foresta Umbra è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO per le sue faggete vetuste.
Angela: la foresta ospita ben quindici sentieri tracciati, alcuni dei quali adatti ai principianti, altri per esperti del trekking e della mountain bike: vale assolutamente la pena scoprire la foresta attraverso uno dei sentieri; attenzione però al fatto che ci sono molte zone dove il telefono non ha linea.
Piero: attraversata la foresta arriviamo a Monte Sant’Angelo, il centro abitato più alto del Gargano. Si tratta di un altro meraviglioso borgo medievale, con le classiche case bianche e una vista imperdibile del mare dall’alto.
Angela: il meraviglioso centro storico, il Rione Junno, ha più di mille anni ed ospita il secondo dei siti Patrimonio dell’Unesco del Gargano, la Basilica di San Michele.
Piero: chiaramente la basilica è il simbolo di Monte Sant’Angelo e sembra sia stata costruita proprio nel punto dove è apparso per la prima volta l’Arcangelo Michele, in una grotta. Proprio la grotta è il cuore della basilica e vi si accede percorrendo la scalinata in discesa.
Angela: usciti dalla grotta, torniamo a passeggiare per il rione Junno. Come detto, è il quartiere più antico e caratteristico di Monte Sant’Angelo, grazie alle casette piccole e bianche che sembrano formare un presepe. Un tempo in queste casette vivevano famiglie numerose in spazi molto ristretti, spesso condivisi anche con gli animali; oggi molte di queste case sono state trasformate in alloggi per turisti.
Piero: durante la passeggiata non ci si può non fermare in uno dei tanti negozietti per assaggiare il dolce tipico di Monte Sant’Angelo, l’ostia ripiena di mandorle e miele.
Angela: ultima tappa prima di pranzo è il castello di Monte Sant’Angelo con le sue influenze normanne, sveve con Federico II, angioine e aragonesi.
Piero: da qui si gode di un bellissimo panorama su tutta la città, sulla foresta e sul golfo di Manfredonia.
Angela: proprio a Manfredonia ci dirigiamo dopo il pranzo.
Piero: il nome della città deriva da quello di Manfredi, re di Sicilia, figlio naturale di Federico II, che l’ha fondata nel XIII secolo per trasferirvi gli abitanti della vicina Sipontum, distrutta dalle incursioni dei Saraceni e da un terremoto.
Angela: sempre a Manfredi si deve la costruzione del castello, simbolo ancora oggi della città.
Piero: dopo la visita al castello e una passeggiata per il centro ed il lungomare è ora di rientrare.
Arrivederci Gargano!
Piero: con Manfredonia si conclude il nostro tour di una settimana in questa meravigliosa terra.
Angela: in realtà non abbiamo raccontato due meravigliose tappe: da Vieste o da Peschici partono infatti i traghetti per le Isole Tremiti, un vero angolo di paradiso che vi racconteremo più avanti però…
Piero: essendo stati sulle tracce di Federico II, abbiamo lasciato per un giorno il Gargano per visitare Trani e Castel del Monte: ma anche di questa esperienza vi parleremo un’altra volta.
Angela: per il momento, vale la pena godersi questo meraviglioso viaggio in questo breve video!