Noto

Alberto: bentornati in Sicilia ragazzi! Ancora una tappa in questa meravigliosa terra.

Angela: Eccoci! Dove andiamo questa volta?

Alberto: pronti per una nuova meraviglia? Vi porterò ancora una volta alla scoperta del barocco siciliano, esattamente nella sua capitale, un’altra perla della Sicilia, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Piero: questa è facile: Noto!

Alberto: esatto! Salite a bordo del van e seguitemi allora.

Eccoci a Noto!

Piero: finalmente siamo qui. Noto, la capitale del barocco siciliano, qual è la tua prima impressione? Ti sembra proprio come la immaginavi?

Angela: assolutamente sì, anzi, è ancora più maestosa dal vivo! L'atmosfera è unica: le strade ampie, i palazzi monumentali, sembra di essere entrati in un’altra epoca. E la luce! Le pietre calcaree degli edifici riflettono una luce calda e dorata che non ho mai visto da nessun’altra parte.

Piero: la luce qui è davvero unica, perfetta per la mia passione per la fotografia, merito delle pietre bianche utilizzate per costruire la città, che danno questo effetto incantevole. Sai che Noto come la vediamo oggi è una città ricostruita dopo un terribile terremoto?

Angela: sì, certo, il terremoto del 1693 che ha distrutto gran parte della Sicilia orientale, ne avevamo parlato quando siamo stati a Ragusa Ibla. La ricostruzione di Noto però è stata una vera e propria opera d'arte: i migliori architetti dell’epoca furono chiamati per riprogettare la città, e oggi abbiamo questo capolavoro di urbanistica barocca.

Piero: proprio così, dopo il terremoto, la città fu spostata più a valle, dove si trova oggi. Il progetto di ricostruzione ha trasformato Noto in uno dei migliori esempi di città barocca al mondo, con edifici che creano un’armonia perfetta.

Angela: prima di quel disastro, esisteva una Noto antica, arroccata sui monti Iblei, otto chilometri più a nord, sul monte Alveria. L’antica Noto risale all'età del bronzo antico (III millennio a.C.). Il nome deriva prima dal greco, poi trasformato nel latino Netum: per questo motivo gli abitanti sono chiamati netini.

Piero: greci, romani e arabi hanno fatto di Noto una città sempre più importante; normanni e aragonesi si sono avvicendati nei secoli, dall’anno mille fino al terremoto. Dalla dominazione araba e fino al XIX secolo, Noto con la sua importanza strategica ha mantenuto anche il ruolo di principale centro della valle, perso poi a favore di Siracusa: fino al 1865 era infatti Noto il capoluogo di provincia, poi trasferito proprio a Siracusa.

La nostra passeggiata a Noto

Angela: una giornata ci sarà sufficiente per scoprire la meraviglia di questa città. Il nostro punto di partenza è la Porta Reale, o Ferdinandea, l'ingresso storico di Noto.

Piero: si tratta di un monumento edificato nel 1838 in occasione della visita del Re delle due Sicilie, Ferdinando II di Borbone: da allora la Porta Reale accoglie i visitatori, preannunciando la meraviglia, l’eleganza e il fascino di Noto.

Angela: da qui ha inizio Corso Vittorio Emanuele, la via principale del centro di Noto. Incontriamo subito la prima piazza, quella dell’Immacolata, dove si affaccia la chiesa di San Francesco d'Assisi, alla sommità di una bellissima scalinata, con a fianco l’imponente torre campanaria.

Piero: poco più avanti si trova la bellissima chiesa di Santa Chiara, ufficialmente denominata Chiesa di Santa Maria Assunta: anche se la facciata non è tra le più belle, il suo interno, è un vero splendore. Attenzione perché non vi si accede dal corso, ma da una via laterale.

Angela: arriviamo adesso al momento più atteso della nostra visita, in Piazza Municipio, che ospita il simbolo e la cartolina della città: la Cattedrale di San Nicolò.

Piero: ad accoglierci è lo splendore della sua maestosa scalinata e la facciata che si erge quasi a toccare il cielo. L’architettura barocca qui raggiunge il suo apice, con un'attenzione al dettaglio e alla monumentalità che lasciano senza fiato. La facciata è stata restaurata dopo che la cupola è crollata a causa di un terremoto nel 1996: oggi fortunatamente, grazie ad un’attenta ricostruzione, possiamo ammirarla in tutto il suo splendore.

Alberto: la bellezza scenografica della chiesa è sicuramente amplificata dall’enorme scalinata: l’una e l’altra le avete sicuramente viste immortalate in quasi tutte le pubblicità che parlano della Sicilia. Uno dei momenti più emozionanti e interessanti per le vostre foto è senz'altro il tramonto, quando i raggi del sole che colpiscono la pietra regalano alla Cattedrale delle sfumature di rosso e arancio che la rendono unica.

Angela: mi affascina sempre come un edificio religioso possa rappresentare tanto una comunità. Qui si percepisce davvero la devozione e la volontà di creare un simbolo che duri nel tempo. Immagino che sia anche un luogo di grandi eventi religiosi, vero?

Piero: esattamente. Durante la festa di San Corrado, il patrono di Noto, la Cattedrale diventa il cuore pulsante della città. Le celebrazioni attirano moltissimi fedeli e turisti, e si creano momenti di intensa partecipazione emotiva. Ma oltre alla Cattedrale, Noto è piena di edifici spettacolari.

Angela: proprio di fronte alla Cattedrale si trova poi Palazzo Ducezio, dal nome del condottiero romano importante per la storia di Noto antica e oggi sede del Municipio. È famoso soprattutto per la Sala degli Specchi, un ambiente riccamente decorato, con un effetto visivo che rende tutto quasi surreale. Vale poi la pena ammirare la Cattedrale anche dalla sua terrazza panoramica.

Piero: a proposito di terrazza panoramica, vale la pena fare una visita alla Chiesa di San Carlo al Corso, altro splendido esempio di barocco, con balconi e terrazze che danno sulla piazza e sulla Cattedrale, offendo un ulteriore splendido punto di vista panoramico.

Angela: imperdibile poi non fare un salto in via Nicolaci che ospita una serie di palazzi che rappresentano la massima espressione del barocco. In particolare Palazzo Nicolaci di Villadorata è uno dei palazzi nobiliari più sontuosi e affascinanti di tutta la città. Tutti i palazzi barocchi sono adornati da balconi arricchiti da putti, statue di figure mitologiche, di cavalli alati, leoni e sirene, oltre a decorazioni di ogni tipo e bellissime ringhiere in ferro battuto: quelli di Palazzo Nicolaci sono forse i più belli in assoluto.

Piero: ci avviamo alla fine del corso e visitiamo un’altra delle bellezze di Noto: il Teatro Comunale, un piccolo gioiello del XIX secolo. Dal barocco qui passiamo al neoclassico, il teatro è intitolato a Tina di Lorenzo, attrice originaria di Noto. Per la sua raffinatezza, la forma a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi, sembra la “Scala di Milano in miniatura”.

Angela: proprio di fronte al teatro si trova l’ultima delle attrazioni che abbiamo visitato lungo Corso Vittorio Emanuele: in Piazza XVI Maggio si trova la chiesa di San Domenico, con la splendida facciata barocca, caratterizzata da splendide colonne e nicchie.

Vivere Noto

Angela: un luogo così ricco avrà anche tradizioni e feste molto particolari.

Piero: una delle più famose è senza dubbio l'Infiorata, che si svolge ogni anno a maggio. L'intera Via Nicolaci viene trasformata in un tappeto di fiori colorati. Gli artisti usano petali di fiori per creare disegni incredibili, ispirati spesso alla cultura siciliana o a temi religiosi. È una festa che celebra la bellezza, la creatività e l'arte.

Angela: deve essere un'esperienza indimenticabile. Camminare lungo quelle strade fiorite, respirando i profumi, e osservando questi capolavori temporanei dev'essere un sogno. Ma la festa ha radici religiose o è puramente artistica?

Piero: è un po’ di entrambe le cose. L'Infiorata è legata alle celebrazioni per la primavera e alla devozione religiosa, ma ha anche un forte carattere artistico. La Sicilia è famosa per saper combinare sacro e profano nelle sue festività. E poi, tutta la comunità partecipa: è un modo per sentirsi uniti e celebrare insieme la bellezza.

Angela: sai, dopo aver camminato per queste strade e assaporato la storia, ho una gran voglia di esplorare anche un’altra parte della cultura siciliana: il cibo! Cosa dobbiamo assolutamente assaggiare qui a Noto?

Piero: qui a Noto non puoi perdere le scacce, una sorta di focaccia ripiena, tipica di queste zone. Ma c'è anche la pasta alla norma, con melanzane fritte, pomodoro e ricotta salata. Una vera delizia siciliana.

Angela: e per quanto riguarda i dolci? Ho sentito che la pasticceria siciliana è una delle migliori al mondo.

Piero: Verissimo! Noto è famosa per la sua produzione di mandorle, quindi devi assolutamente provare la granita alle mandorle, perfetta nelle calde giornate siciliane. E poi, naturalmente, i cannoli e la cassata. Ma una chicca che non tutti conoscono è il miele di Noto, che viene utilizzato in molte preparazioni locali.

Angela: Granita alle mandorle, cannoli, miele… mi stai facendo venire l’acquolina in bocca! Immagino che in queste piccole pasticcerie storiche si possano scoprire sapori autentici.

Arrivederci a Noto!

Piero: Noto non è solo una città per turisti. La vita qui scorre lenta e tranquilla. La gente è accogliente e molto legata alle tradizioni. Camminare per le strade significa incontrare persone che chiacchierano tra di loro, che si conoscono e si salutano. È come se la città vivesse in una dimensione a parte.

Angela: lo sto notando anch’io. C’è una sorta di calma che ti avvolge, anche se sei in pieno centro. Noto sembra fatta apposta per chi ama prendersi il tempo di godersi ogni momento. Non c’è fretta, non ci sono orari serrati. È come se la città ti invitasse a rallentare.

Piero: qui puoi sederti in un bar, gustarti un caffè o una granita e guardare la vita che scorre intorno a te. Non c’è bisogno di correre, perché ogni angolo di Noto merita di essere esplorato con calma. E poi, questo senso di comunità è una delle cose che rendono Noto così speciale.

Angela: è proprio quello che cercavo in questo viaggio. Non solo vedere i monumenti, ma vivere la città, respirarne l’atmosfera. E Noto è il luogo perfetto per farlo. La storia, la bellezza, la gentilezza delle persone… è come se tutto si combinasse per creare un’esperienza unica.

Alberto: sono felice che Noto vi abbia colpiti così tanto. È una città che ti rimane nel cuore e qui, ogni volta che torni, trovi qualcosa da scoprire: proprio per questo vi invito a tornare ancora.

Piero: lo faremo senz’altro! Intanto, per scoprire il fascino senza tempo di Noto, godetevi la meraviglia della nostra passeggiata in questo video.

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