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Ragusa Ibla

Alberto: bentornati in Sicilia ragazzi! Ancora una tappa in questa meravigliosa terra.

Angela: Eccoci! Dove andiamo questa volta? 

Alberto: questa volta una tappa veloce di una giornata scarsa per vedere una piccola perla della Sicilia sud orientale. 

Piero: immagino che ci immergeremo ancora nel barocco siciliano.

Alberto: in realtà si trattava di un’antica città greca ricostruita in stile barocco dopo un terremoto.

Piero: penso di aver capito: stai parlando di Ragusa e di Ibla in particolare?

Alberto: esatto! Seguitemi allora.

Da Hybla Heraia a Ragusa Ibla

Piero: come ci è successo quando siamo stati a Modica, già il viaggio in sé è un’esperienza magnifica, tra ulivi, carrubi e colline ricoperte di boschi: qui sull’altopiano ragusano, i paesini e gli insediamenti urbani sono distanti tra di loro e la natura ha ancora conservato i propri spazi. 

Alberto: anche questa perla del barocco, un vero e proprio piccolo scrigno di tesori, per il suo grande valore storico e architettonico è considerata, come altre località della Val di Noto, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco.  

Angela: il centro storico di Ragusa Ibla sorge sul sito dell’antica città greca di Hybla Heraia. Ben poco rimane però del nucleo originale, andato in gran parte distrutto da un devastante terremoto che nel 1693 ha colpito tutta la Sicilia orientale. Ragusa è stata quindi ricostruita in due siti distinti: Ragusa Superiore, la città moderna, sorge infatti nella piana, mentre Ragusa Ibla è stata ricostruita in stile barocco sulle rovine dell’antica città sulla collina.

Alberto: nel 1866 il quartiere di Ibla si separa amministrativamente da Ragusa, diventando comune autonomo col nome di Ragusa Inferiore; il nome di Ragusa Ibla, per il comune autonomo, arriva solo nel 1922. 

Piero: dal 2 gennaio 1927, quando la città di Ragusa viene elevata a capoluogo di provincia, i due comuni ragusani vengono nuovamente riuniti. Oggi Ibla è la parte storica e artistica sicuramente più interessante di Ragusa. I ragusani oggi la chiamano solamente Ibla, o Iusu, in dialetto, proprio perché è il quartiere più basso della città.

Passeggiando per i vicoli di Ragusa e Ibla

Angela: la nostra visita non sarà lunghissima: le attrazioni principali possono essere tranquillamente visitate in mezza giornata, ma se volete godervi il meglio di Ibla, varrebbe la pena passarci almeno una giornata intera. 

Piero: anche perché i monumenti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità sono ben diciotto e questo la dice lunga sulla bellezza di questa cittadina.

Angela: troviamo agevolmente parcheggio nella zona nuova della città di Ragusa e, per raggiungere Ibla, dovremo percorrere ben 340 gradini in discesa, che fin dall’inizio ci svelano la bellezza di questa cittadina: subito all’inizio ci fermiamo per raccogliere l’immagine da cartolina che più di tutte rappresenta Ibla.

Piero: della città nuova, quella più in alto, ci fermiamo a visitare la cattedrale, la Chiesa di San Giovanni. Scopriremo che la città iblea è nota per avere due santi patroni, San Giovanni per Ragusa Superiore e San Giorgio per Ragusa Ibla. La cattedrale di San Giovanni Battista ha una facciata in stile barocco ornata con statue e tre portali. E’ stata costruita per gran parte nel ‘700 ed ha una pianta a croce latina e vanta pregevoli cappelle decorate con stucchi in stile rococò dorato e statue in marmo policromo. A fine agosto, partono dalla cattedrale i solenni festeggiamenti in onore del patrono con la processione di ceri al seguito della statua del santo preceduta dall’Arca Santa.

Alberto: ci avviamo adesso verso via delle scale, appunto la scalinata che ci porterà a Ibla. Il percorso è già una bella e ricca anticipazione. La prima tappa è sicuramente quella del  Palazzo della Cancelleria, uno dei diciotto monumenti di Ragusa Patrimonio dell’Umanità, primo splendido esempio di raffinato barocco.

Piero: continuando nel nostro percorso, arriviamo di fronte alla Chiesa di Santa Maria delle Scale, monumento forse non indimenticabile ma posizionato in un luogo così panoramico da essere una tappa imperdibile di questo itinerario a Ragusa: dal piazzale antistante la chiesa si può ammirare tutto il centro storico della città e la cupola della Chesa di San Giorgio che vedremo tra poco.

Angela: osservando da qui il panorama, non si può non notare il campanile con la cupola blu cobalto della chiesa di Santa Maria dell’Itria, realizzata nel XIV secolo dai Cavalieri di Malta, sorge nel vecchio quartiere ebraico della città.  

Piero: arrivati in fondo alla scalinata, ci aspettano un dedalo di vicoli stretti che si aprono su graziose piazzette sulle quali si affacciano decine di palazzi maestosi e di chiese ricche di decorazioni: l’impressione che sì ha è quella di essere in uno spazio fin troppo piccolo per ospitare tanta bellezza e tanta poesia, una bellezza che non è mai eccessiva e pomposa, ma semplicemente maestosa e quasi intima.

Angela: la nostra scoperta di Ibla comincia dal cuore pulsante della cittadina, Piazza del Duomo, dove vale la pena fermarsi per un caffè o una granita.

Piero: proprio all’estremità più alta della piazza si trova il duomo, la bellissima Chiesa di San Giorgio, preceduta da una monumentale scalinata, cinta da un’imponente cancellata in ferro battuto. E’ stata costruita tra il 1744 e il 1775 su progetto di Rosario Gagliardi e, insieme alla omonima Chiesa di San Giorgio nella vicina Modica, è considerata come una delle opere più rappresentative del barocco ibleo ed un emblema di tutta l’architettura barocca siciliana.

Angela: la maestosa e ricca facciata convessa domina la monumentale scalinata; il portale principale è fiancheggiato da tre pilastri su ciascun lato, che proseguono fino al piano superiore, oltre il quale si eleva il campanile riccamente scolpito e decorato. La parte centrale è sormontata da una cupola alta più quaranta metri, aggiunta solo nel 1820. All’interno ospita le tre navate ornate con numerose opere d’arte; meravigliosa è la pala d’altare del XVIII secolo.

Alberto: avrete notato che in queste zone la a devozione a San Giorgio è molto forte e risale alla dominazione normanna: a Ragusa Ibla, l’ultima domenica di maggio, si tiene la festa in onore del patrono della città, con la processione per le vie di Ibla della statua equestre del santo che ha sconfitto il drago, portata a spalla dai fedeli e seguita da una folla di devoti.

Angela: un’altra curiosità questa volta profana; sicuramente vi sarà capitato di vedere questa chiesa, con la scalinata e la piazza in televisione: sono infatti la chiesa e la piazza di Vigata che, nella fiction, ospitano le avventure de “Il Commissario Montalbano”.

Piero: salendo da Piazza Duomo, verso la parte alta della cittadina, si raggiunge via Solarino, una strada panoramica che si affaccia sulla cupola di San Giorgio: è possibile da qui scoprire uno scorcio unico sui tetti di Ibla, ma soprattutto vedere da molto vicino la cupola della Chiesa di San Giorgio con le sue vetrate colorate e i suoi elementi architettonici barocchi. 

Angela: dalla parte opposta della piazza rispetto al duomo, sulla destra dietro un angolo relativamente nascosto, si trova la Chiesa di San Giuseppe. 

Piero: oltre alle chiese, dei diciotto monumenti di Ragusa Ibla riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, fanno parte ben otto palazzi nobiliari appartenuti alle famiglie più in vista della città: si notano soprattutto grazie ai balconi finemente scolpiti. Si tratta principalmente di Palazzo Cosentini e Palazzo Bertini, famoso per le tre maschere presenti nelle volte delle finestre che rappresentano le tre figure tipiche dell’età barocca: un mendicante, un mercante e un nobile. Degni di nota sono ancora i palazzi Zacco, Schininà, Sortino-Trono, Nicastro, Battaglia e La Rocca. Non fa parte dei siti Patrimonio dell’Umanità, ma merita sicuramente una sosta il Circolo di Conversazione in piazza Duomo: qui lo stile è neoclassico ed è stato realizzato per volere dall’aristocrazia locale a metà ottocento come ritrovo lontano dalla folla.

Alberto: sempre nella stessa direzione, allontanandosi dalla piazza, si arriva al Giardino Ibleo, un parco pubblico con tante palme e un bel panorama sui monti perfetto per una breve sosta o per il pranzo al sacco. All'interno si trovano un'area gioco per i bambini, una fontana ideale per rinfrescarsi nelle giornate più calde e due chiese: quella di San Giacomo apostolo e quella di Sant'Agata dei cappuccini. Nelle vicinanze si trova anche il portale di San Giorgio, ciò che resta dell’antica chiesa del XII secolo, distrutta dal terremoto del 1693.

Arrivederci Ragusa!

Piero: una visita breve ma sicuramente piacevole che si conclude con un’immagine bellissima della città dopo il tramonto illuminata di luci color ocra.

Angela: una perla del barocco che rappresenta una tappa imperdibile nella scoperta della Val di Noto.

Piero: godetevi quindi la meraviglia della nostra passeggiata in questo video.