La Scala dei Turchi

Piero: ciao Alberto, eccoci ancora qui!

Alberto: pronti per riprendere il nostro giro alla scoperta della Sicilia?

Angela: certo! Siamo qui per questo…

Alberto: fino ad ora siamo rimasti poco lontani dalla nostra “base” a Milazzo: tutte le mete le abbiamo raggiunte in giornata con al massimo un’oretta di auto.

Piero: cosa hai in mente questa volta?

Angela: mi devo preoccupare?

Alberto: direi di no, o almeno non troppo. Ti toccherà rifare le valige perché ho intenzione di farvi trascorrere due giorni dalla parte opposta dell’isola: vi porto a scoprire due veri gioielli siciliani!

Piero: ci stai tenendo sulle spine; io metto in moto il van intanto…

Alberto: perfetto! La nostra prima tappa sarà la Scala dei Turchi!

Angela: che spettacolo! Si parte allora…

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In viaggio verso la Scala dei Turchi

Piero: devo dire che da Milazzo non è proprio comodo raggiungere la Scala dei Turchi che si trova a Realmonte in provincia di Agrigento, non lontano da Porto Empedocle, quindi esattamente dalla parte opposta rispetto alla nostra. A bordo del nostro van percorreremo trecento chilometri tondi e occorreranno più o meno tre ore.

Alberto: abbiamo due alternative che però non cambiano molto tra di loro per distanza e durata. Possiamo andare in direzione Palermo sulla A20 e uscire a Buonfornello per imboccare la A19 in direzione Catania fino allo svincolo per Caltanissetta; da qui si prosegue sulla statale 640 fino ad Agrigento, proseguendo poi fino a Porto Empedocle; da qui, proseguendo per 5 chilometri sulla statale 115 che costeggia il mare, si raggiunge Punta Grande dove è possibile parcheggiare per raggiungere a piedi le spiagge intorno alla Scala dei Turchi.

Piero: l’alternativa è quella di andare in A20 verso Messina, proseguendo poi in A18 verso Catania; una volta superata la città etnea si imbocca la A19 verso Palermo uscendo sempre a Caltanissetta.

Angela: a prescindere sono sempre tre ore di van... meno male che andiamo a vedere dei posti splendidi!

Eccoci a Realmonte!

Alberto: parcheggiare non sarà semplicissimo e neppure troppo economico; ci sono tanti parcheggi tra cui scegliere e onestamente uno vale l’altro. L’alternativa sarebbe una multa quasi certa con un parcheggio selvaggio…

Piero: una volta lasciato il van abbiamo un po' di strada a piedi da percorrere per avvicinarci alla Scala dei Turchi. Noi abbiamo preso posto in uno dei lidi sulla spiaggia chiamata Majata Beach: ci tornerà utile per rilassarci, mangiare qualcosa e fare un bel bagno.

Alberto: la camminata sulla sabbia fine è anche piacevole e dura una decina di minuti; chiaramente attenzione al caldo nei periodi estivi.

Angela: ovviamente se ci andate come noi con bambini e ragazzi è meglio essere attrezzati con acqua e scarpe da scoglio, non si sa mai…  

Piero: arrivati ai piedi della scala lo spettacolo è davvero unico! Sembra di essere davanti ad un vero e proprio iceberg.

Alberto: noi ci siamo stati quando era ancora possibile accedervi direttamente.

Piero: la Scala dei Turchi prende il nome dai pirati Saraceni, impropriamente chiamati Turchi dalle popolazioni locali, che nel ‘500 approdavano su questa particolare formazione rocciosa per saccheggiare i villaggi della costa: la parete fatta a gradoni, diventava una vera e propria scala che rendeva più facile l’approdo dal mare per i pirati, fra l’altro in un punto riparato dai venti e probabilmente anche poco controllato. La scala ha una forma ondulata e irregolare, con linee dolci e rotondeggianti; è fatta di marna, una roccia sedimentaria in parte argillosa e in parte calcarea, con il suo caratteristico colore bianco puro dovuto alla presenza di fossili e microrganismi marini. Oltre alla sua bellezza naturale, il sito è rilevante dal punto di vista geologico.

Angela: non è il caso però di avventurarci in tematiche delle quali non abbiamo padronanza. Ci aiuta in questo Geopop che spiega molto bene come si sia formata la scala in questo meraviglioso video: https://www.facebook.com/geologiapop/posts/976191856542034.

Piero: meraviglioso! E ci sono anche le nostre immagini: ci avete fatto caso?

Angela: la passeggiata lungo i gradoni è davvero affascinante: l’occhio viene attratto dal contrasto fortissimo tra il bianco candido ed il blu del meraviglioso mare sottostante.

Piero: essendo una delle mete turistiche più ambite di tutta la Sicilia, la scala attrae milioni di turisti. L’eccessiva frequentazione di questo luogo rappresenta tuttavia una minaccia che si va ad unire all’incuria ed agli scarsi controlli: per tutti questi motivi, è necessario che venga tutelato, contingentando le presenze o addirittura non consentendone più l’accesso diretto. Sarebbe anche opportuno che il sito rientrasse al più presto tra quelli sotto la tutela dell’UNESCO.

Alberto: la Scala dei Turchi si trova tra due spiagge: la prima la abbiamo raggiunta ed è stata il nostro punto di partenza; per raggiungere la seconda bisognerebbe costeggiare tutta la parete di roccia: le vertigini però ci suggeriscono di non farlo...

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Piero: prima di lasciare Realmonte però abbiamo un’ultima breve tappa da fare: il “belvedere” di contrada Scavuzzo. Affrettiamoci allora a recuperare il nostro van…

Angela: si tratta di un punto panoramico meraviglioso, dal quale si può ammirare dall’alto lo spettacolo della Scala dei Turchi. Praticamente un balcone con una vista da togliere il fiato sulla scogliera bianca che si staglia poco lontano su un mare che da qui sembra ancora più azzurro!

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Piero: grazie alla sua bellezza forgiata dalle onde e dal vento in milioni di anni la Scala dei Turchi ha fatto da set a molti film celebri con le sue bianche pareti di marna.

Alberto: mi viene in mente Malèna, il film scritto e diretto da Giuseppe Tornatore. Con alcune delle sue scene ambientate presso la Scala dei Turchi. E come non pensare a Camilleri ed al suo Commissario Montalbano: nell’episodio intitolato “La prima indagine di Montalbano” si parla proprio della Scala dei Turchi.

Alberto: la visita alla Scala dei Turchi è una tappa obbligata specie per chi come noi ha intenzione di visitare la Valle dei Templi. Intorno però ci sarebbero parecchie altre cose da vedere: certamente meritano una visita Realmonte e Porto Empedocle, con Capo Rossello e soprattutto la Villa romana del I secolo; e poi ancora la miniera di salgemma con la “Cattedrale di Sale” e la torre di Monterosso, per concludere con la casa natale di Pirandello.

Angela: è stata sicuramente una particolare giornata di mare la nostra, trascorsa intorno a questa particolare e insolita scala. E’ un tratto di costa davvero spettacolare che grazie alle sue particolarità, è diventato un’icona del turismo balneare siciliano. La natura ha avuto un ruolo di grandissimo artista qui: ha lavorato la costa nel tempo con l’aiuto del mare e del vento, smussando pian piano gli angoli e rendendola morbidamente sinuosa, fino a formare queste meravigliose terrazze! E il mare, approfittando di questo bianco candido e accecante, sfoggia le tonalità di blu e azzurro più intensi…

Piero: vale allora la pena rivedere tutte le immagini cliccando QUI. Non perdete poi questo meraviglioso video!

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