Salvatore Midili Salvatore Midili

Si parte!

Tutto inizia con un'idea.

Piero: prepariamo di nuovo il nostro mitico van e ripartiamo!

Angela: dove si va questa volta?

Piero: abbiamo tre giorni a disposizione tra Natale e Capodanno e quindi non possiamo allontanarci troppo, ma abbiamo voglia comunque di vedere posti diversi e particolari.

Angela: decidiamo quindi di mettere la nostra base nel cuore della Foresta Nera, per poi muoverci da lì a ridosso del confine tra Germania, Francia e Svizzera.

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Piero: tre paesi diversi allora, con tre località molto particolari: la prima tappa la faremo a Friburgo, in Germania, la seconda a Strasburgo, in Francia, e l’ultima, di rientro, a Sciaffusa, in Svizzera!

Angela: mi piace! E’ il momento allora di salire a bordo e di allacciare le cinture: si parte!

Piero: a proposito! Con questo viaggio, in realtà, abbiamo messo in moto per la prima volta il nostro van e hanno avuto inizio le nostre avventure: da qui nasce la storia di Piero&Angela!

Angela: questo viaggio ha quindi un importante valore simbolico ed affettivo che va sicuramente al di là delle meraviglie che vedremo...

Piero: a maggior ragione, cominciamo allora! Vedremo nell’ordine:

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Rotta verso Friburgo

Tutto inizia con un'idea.

Angela: per la nostra prima volta a bordo del van decidiamo di partire molto presto al mattino, intorno alle 7: ci saranno da percorrere circa 400 chilometri.

Piero: praticamente tutta autostrada; ci fermiamo poco prima della frontiera di Chiasso per una rapida sosta: beviamo un caffè e soprattutto compriamo la vignetta necessaria per le autostrade in Svizzera e si riparte. 

Angela: il viaggio è confortevole attraverso i meravigliosi paesaggi delle Alpi svizzere, continuando fino al lago dei Quattro Cantoni a Lucerna e lasciamo la Svizzera poco dopo Basilea.

Piero: a questo punto Friburgo dista poco meno di un’ora di strada, 70 chilometri; costeggiamo il Reno con la Foresta Nera sullo sfondo dall’altra parte e ci arriviamo poco prima di pranzo.

Angela: il primo nostro parcheggio col van non è agevolissimo, ma ce la caviamo. Finalmente siamo pronti per la nostra prima passeggiata a Friburgo!

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Piero: Friburgo in Brisgovia è una piccola città nel sud del Baden-Württemberg. Si trova a pochi chilometri sia dal confine con la Svizzera che soprattutto da quello con la Francia. Sorge ai limiti di un'area di origine vulcanica e gode di un clima particolarmente favorevole, tanto che le zone circostanti sono note per la produzione di vini. I quartieri occidentali si trovano nella pianura della valle del Reno, mentre i quartieri orientali poggiano sul pendio delle prime colline della Foresta Nera. La città è attraversata dal fiume Dreisam, che nasce nella Foresta Nera e confluisce nel fiume Elz, che a sua volta confluisce nel Reno.

Angela: Friburgo era già una colonia romana, ma viene ufficialmente fondata dal duca di Zahringen con la costruzione del castello nel 1120. La città si sviluppa rapidamente grazie alla posizione strategica, vicina ad importanti strade commerciali ed alla Francia. Le miniere d’argento della Foresta Nera fecero di Friburgo un centro importantissimo per la coniazione di monete, che, grazie alla concentrazione di questo metallo, erano molto apprezzate. Dopo un periodo di declino, la città torna ad essere importante sotto gli Asburgo, fino a diventare una importante città imperiale.

Piero: nel 1457 l’Arciduca Alberto VI fonda l’importantissima Università e nel XVII secolo Friburgo diventa la capitale occidentale dell’impero asburgico, a testimonianza dell’importanza che aveva raggiunto. Nei secoli successivi la cittadina passa più volte di mano tra francesi ed austriaci che se la contendono, fino a diventare una città molto importante per il regime nazista.

Angela: nel 1945 la città fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: parte da qui un lungo periodo di ricostruzione della città secondo lo stile medievale originale.

Piero: oggi Friburgo deve la sua importanza soprattutto alla rinomata Università Albertina, la prima in Germania ad accettare anche le donne all’inizio del secolo scorso; oltre che per il suo centro di studi, la cittadina della Bisgovia è un’importante meta turistica.

Angela: dopo il lungo viaggio abbiamo bisogno di un buon pranzo per recuperare le energie. Niente di meglio di una classica birreria allora! Scegliamo per la nostra sosta Hausbrauerei Feierling, birra squisita, servizio approssimativo, meravigliosi i wurstel serviti in brodo…

Piero: la pausa ci è servita anche per scaldarci: nonostante Friburgo sia una delle città più soleggiate e dal clima più mite della Germania, questo periodo dell’anno è davvero freddo e la vicinanza alla Foresta Nera si sente tutta!

Angela: dedichiamo tutto il pomeriggio alla visita del centro medievale della cittadina.

Piero: il nostro tour inizia dalla Martinstor, la porta di San Martino, costruita nel 1202, che si trova in Kaiser-Joseph-Strasse, un viale commerciale che attraversa la Città Vecchia: sulla facciata rivolta verso il centro si trova una lapide dedicata a tre donne che furono bruciate come streghe nel 1599.

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Angela: subito dopo raggiungiamo la piazza della cattedrale. Münsterplatz, questo il nome tedesco della piazza acciottolata che si apre di fronte alla Cattedrale di Friburgo, ospita ogni giorno il mercato cittadino e numerosi caffè all’aperto; vi si affacciano diversi edifici colorati, molti dei quali ricostruiti dopo la seconda guerra mondiale: tra questi spicca sicuramente l’antica sala dei mercanti, l’Historisches Kaufhaus, con la sua facciata rosso intenso e le caratteristiche torrette poste sugli angoli.

Piero: la Cattedrale di Notre-Dame di Friburgo è il monumento più importante della città e uno dei pochi edifici sopravvissuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per la sua costruzione ci vollero quasi 300 anni, dal XIII al XVI secolo. Meravigliosa è la sua torre campanaria, alta ben 116 metri.

Angela: decidiamo di salirci, affrontando la fatica dei quasi 400 gradini fino al punto panoramico della torre. Vale senza dubbio la pena!

Piero: continuiamo la nostra passeggiata facendo attenzione a non cadere nei numerosissimi canaletti che costeggiano i marciapiedi di Friburgo: i Bächle sono uno dei tratti distintivi del centro. Questo sistema di distribuzione dell’acqua risale al XIII secolo e serviva per rifornire d’acqua le case e come scorta sempre disponibile nel caso di incendio. L’acqua arriva dal fiume Dreisam e la distribuzione avviene grazie alla forza di gravità: la città è infatti in discesa. Vuole la tradizione che chi si bagna in questi canali si sposerà con una persona che abita proprio a Friburgo. Noi con il matrimonio abbiamo già dato, quindi proseguiamo la passeggiata tranquilli…

Angela: dedichiamo il tempo rimanente alla seconda porta della città, la Schwabentor, la Porta degli Svevi, edificata nel XIII secolo. A sottolineare l’importanza commerciale della città a quell’epoca, la raffigurazione di un commerciante di sale orna, insieme al suo carro, il lato della porta che dà sulla città, mentre sul lato esterno campeggia il santo patrono di Friburgo, San Giorgio che uccide il drago.

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Piero: ultima curiosità prima di lasciare Friburgo: lo sapevi che qui si trova il più antico albergo di tutta la Germania?

Angela: si tratta dello Zum Roten Bären che risale al 1120 ed è la pensione più antica non solo in Germania ma in tutta Europa.

Piero: pensando all’albergo, è arrivato il momento di recuperare il nostro van per raggiungere il nostro hotel.

Angela: come base per tutto il nostro tour, abbiamo scelto l’Hotel Schwarzwaldhotel Stollen a Gutach sempre in Brisgovia. Si tratta di una tipica costruzione della zona, immersa nella Foresta Nera. Un po' inquietante arrivandoci col buio della sera, ma tutto sommato accogliente grazie alla sua gestione familiare.

Piero: attenzione alla moquette: si trova dappertutto!

Angela: concludiamo la nostra giornata con una cena tipica a base di noodle in brodo: una goduria!

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Le meraviglie di Strasburgo

Tutto inizia con un'idea.

Piero: perfettamente riposati, ci risvegliamo presto nel gelo del cuore della Foresta Nera.

Angela: rivedendolo con la luce del giorno, l’hotel rispecchia perfettamente l’ambientazione di questo viaggio! Costruzione tipica di queste zone praticamente in mezzo al bosco: davvero non male! Facciamo colazione e siamo pronti per riprendere il nostro van, con il quale ormai abbiamo una confidenza straordinaria…

Piero: perfettamente riposati, anche oggi partiamo relativamente presto: abbiamo da percorrere circa 90 chilometri che ci separano da Strasburgo e ci impiegheremo poco più di un’ora.

Angela: superiamo il confine tedesco-francese molto presto ed immediatamente siamo a Strasburgo, in Alsazia.

Piero: proprio per la sua posizione vicinissima al confine, Strasburgo è un pò Francia e un pò Germania. Storicamente contesa, la città, nata come accampamento romano denominato Argentoratae, è stata per circa 1000 anni parte dell’impero germanico; nel 1681 passa ai francesi Luigi XIV per poi passare nuovamente ai tedeschi alla fine della Guerra Franco-Prussiana del 1870; Strasburgo fu nuovamente annessa alla Francia nel 1919 e tornò di nuovo tedesca durante gli anni della seconda guerra mondiale. Probabilmente grazie alla sua storia di città contesa, oggi Strasburgo è uno dei simboli dell’Europa Unita che per secoli si è combattuta e che oggi ha trovato la sua stabilità; Strasburgo è oggi una delle capitali istituzionali dell’Unione, ospitando il Parlamento Europeo, la Corte dei Diritti dell’Uomo ed il Consiglio d’Europa.

Angela: una curiosità: Piazza Argentina a Roma, deve il suo nome proprio all’antico nome romano di Strasburgo, Argentoratum; infatti, la piazza deve il suo nome alla Torre Argentina, così chiamata da Johannes Burckardt, italianizzato in Burcardo, che dal 1483 fu maestro di cerimonie di ben cinque papi e che era nato a proprio a Strasburgo e perciò amava firmarsi Argentinus.

Piero: iniziamo la nostra visita dopo aver parcheggiato il van, nei pressi della Chiesa di San Paolo; si tratta di una chiesa protestante che si trova ai margini del centro storico del capoluogo alsaziano, esattamente in piazza Eisenhower, alla confluenza del fiume Ill e del breve corso d'acqua dell'Aar. Ha due guglie molto particolari che raggiungono un'altezza di 76 metri.

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Angela: Strasburgo è appunto attraversata dal fiume Ill ed in realtà è composta da una serie di, tra le quali la più nota e la più grande è la Grande Île, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1988. È il vero centro storico della città nonché il luogo presso cui è possibile ammirare i principali monumenti.

Angela: proprio da qui continuiamo la nostra passeggiata verso i famosissimi Mercatini di Natale che a Strasburgo sono una vera e propria istituzione: nascono infatti nel 1570, e si rinnovano ogni anno tra la fine di novembre e il 31 dicembre, attorno alla Cattedrale e in altri siti nel centro della città. La bellezza originale della città, unita agli addobbi ed alle decorazioni ci conducono in un'atmosfera da favola tipica delle feste natalizie.

Piero: il Chriskindelsmarik di Strasburgo, questo il nome alsaziano che sta ad indicare il mercato di Gesù bambino, è davvero uno dei più suggestivi di tutta Europa: da Place Broglie a Place de la Cathédrale, da Rue de la Comédie a Place de la Gare e Place Klébler, sono invase da centinaia di bancarelle con colori, profumi, decorazioni di ogni genere; anche i palazzi si vestono a festa con le facciate che vengono rivestiti di addobbi natalizi. Pare che la tradizione di decorare l’albero di Natale sia originaria proprio dell’Alsazia dove già nel 1600 vi era l’usanza di decorare gli abeti con dolci, mele o fiori di carta.

Angela: uno spettacolo unico! Dopo la prima passeggiata e dopo aver prenotato l’ingresso alla Cattedrale ed il giro in battello (sono cose che vanno fatte per tempo, pena il rischio di perdere queste attrazioni) ci godiamo un po' di riposo al caldo di uno dei caffè tipici dello stile francese della città. La cucina tipica di questa zona è un discreto mix tra la praticità tipica tedesca e raffinatezza francese: un compromesso accettabile, anche se non indimenticabile…

Piero: nel primo pomeriggio ci prepariamo alla principale attrazione della città: la Cattedrale di Notre-Dame. Si tratta di una delle più alte espressioni del gotico in Europa e la sua costruzione è iniziata poco dopo l’anno mille; sono ancora visibili alcuni elementi dell’epoca anche se la cattedrale è stata più volte rimaneggiata fino al suo completamento del 1878.

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Angela: finita di costruire nel XV secolo, la guglia, con i suoi 142 metri di altezza, fino al XIX secolo, ha fatto della cattedrale l’edificio più alto del mondo, rimanendo ancora oggi l’edificio più alto della cristianità. Insieme alla guglia, altro elemento di rilievo della cattedrale è sicuramente il grande rosone sulla facciata principale sopra l’ingresso, considerata come una sorta di Bibbia per la straordinaria forza narrativa e simbolica delle sculture che raffigurano episodi della vita di Gesù e altri episodi delle sacre scritture. L’interno della cattedrale è semplice ma molto ampio con tre elementi di rilevo: le vetrate colorate, l’orologio astronomico del 1572 che ogni giorno alle 12:30, inizia l’animazione che presenta i diversi periodi della vita e la sfilata degli apostoli prima di Cristo e, proprio li di fronte, il Pilastro degli Angeli con le sue meravigliose statue.

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Piero: non è possibile raggiungere e visitare il punto più alto della cattedrale, ma vale sicuramente la pena salire sulla piattaforma: dopo più di 300 gradini si può ammirare un panorama unico di tutta la città e, nelle giornate più limpide, arrivare a vedere anche il territorio tedesco.

Angela: la piazza antistante la cattedrale è sicuramente il centro nevralgico di Strasburgo e su di essa si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città. La cattedrale le dà il nome ma è di rilievo la Maison Kammerzell, la più bella casa di Strasburgo che il ricco commerciante di formaggi Bronn si fece costruire su alcune botteghe in pietra: oggi la casa ospita un famoso ristorante di Strasburgo. All’angolo con la casa c’è la Farmacia del Cervo del 1268, la più antica di Francia.

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Piero: non lontano da qui si trova Piazza Gutenberg che prende il nome dall’inventore della stampa cui è dedicata anche la statua al centro  e che visse a Strasburgo per 10 anni.

Angela: dirigiamoci verso le rive del fiume adesso, dove al tramonto ci aspetta un meraviglioso giro in battello. Prima di arrivarci però incontriamo il Palazzo Rohan: in origine era una residenza principesca ma oggi ospita tre musei; chiaramente non abbiamo il tempo per visitarli ma la facciata esterna merita sicuramente una foto!

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Piero: l’ultima ora a disposizione prima del giro in battello la dedichiamo alla visita del quartiere chiamato la Petite France che forse è la zona più pittoresca e visitata di Strasburgo, dove in vivevano e lavoravano artigiani, conciatori, pescatori e mugnai sfruttando l’acqua dei canali: ci hanno lasciato da ammirare le bellissime case a graticcio (le classiche case di questa zona con l’intelaiatura in legno) e i romantici vicoli in riva al fiume.

Angela: come anticipato, terminiamo la nostra visita di Strasburgo, con un fantastico giro in battello. Il tramonto rende ancora più affascinante questo giro, che ci permette di ammirare dal fiume questa meravigliosa città e di passare vicino ai palazzi dell’Unione Europea. Il molo di parenza e arrivo si trova a pochissima distanza dalla cattedrale; il costo è contenuto (circa 10 euro a persona con riduzioni per bambini e ragazzi) e ci sono parecchie corse durante il giorno.

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Piero: dopo aver percorso una decina di chilometri a piedi durante tutta la giornata, stanchi, è arrivato il momento di riprendere il nostro van e di tornare alla base. L’esperienza a Strasburgo è stata però meravigliosa: città fantastica che vale la pena di visitare!

Angela: altra cena tipica calda in hotel e subito a nanna: domani si parte per l’ultima giornata!

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Dalla Foresta Nera a Sciaffusa

Tutto inizia con un'idea.

Piero: dopo la colazione, prepariamo i bagagli e saliamo a bordo del nostro van pronti per l’ultima giornata del nostro tour.

Angela: attraversiamo tutta la zona sud della Foresta Nera in direzione della Svizzera. Ci saranno da percorrere poco più di 80 chilometri e ci impieghiamo circa due ore per goderci lo spettacolo naturale di questa zona.

Foresta Nera

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Piero: la Foresta Nera, Schwarzwald per i tedeschi, è famosa per essere l'ambientazione di molte fiabe dei fratelli Grimm oltre ad essere la patria dell’orologio a cucù. La strada che percorriamo costeggia le sue montagne ed è disseminata di paesini e villaggi pittoreschi, intervallati da immense e bellissime foreste di pini. Non mancano laghetti di montagna incantevoli e fiumi ghiacciati in questo periodo dell’anno.

Angela: nonostante il freddo pungente il nostro viaggio è gradevolissimo e per questo ce lo godiamo lentamente, finchè non arriviamo al confine con la Svizzera.

Piero: dal confine a Sciaffusa la strada è veramente poca e ci arriviamo a metà mattinata.

Sciaffusa

Angela: Sciaffusa, Schaffhausen in tedesco, è la capitale dell’omonimo cantone. La città in sé non ha davvero nulla di particolare: la vera attrazione, quella per la quale decidiamo di farne l’ultima sosta del nostro tour, è rappresentata dalle famosissime cascate sul Reno.

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Piero: quelle di Sciaffusa, Rheinfall in tedesco, sono le cascate più estese in Europa con la loro ampiezza di 150 metri e con il loro salto che al punto massimo raggiunge i 23 metri. Le cascate si trovano poco fuori la cittadina; ci arriviamo vicino comodamente in van e percorriamo l’ultimo tratto di strada a piedi, arrivando direttamente dalla parte dei castelli.

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Angela: su una rupe, a dominare le cascate con la sua mole imponente, si trova infatti il Castello di Laufen. Il castello risale al IX secolo ed è ancora oggi ben conservato ed ospita un ostello. Attraversando il cortile interno del castello, attraverso un ascensore trasparente, si può percorrere il “Känzeli”, una piattaforma sospesa sopra le acque del Reno. Da qui il panorama è sensazionale e si può ammirare da vicino la forza della natura, arrivando a toccare da vicino l’acqua nella sua possente caduta.

Piero: un battello consentirebbe di raggiungere la roccia che si trova proprio in mezzo alla cascata; il tempo però non è tantissimo e con i bambini ancora piccoli non ci fidiamo.

Angela: optiamo per una bella passeggiata, partendo dal castello: attraversiamo il ponte ferroviario che si trova poco a monte rispetto alle cascate; il passaggio pedonale ci porta sull’altra sponda del Reno. Ci rilassiamo e ci organizziamo per il pranzo.

Piero: a proposito del pranzo: prezzi folli sia per il cibo che per qualunque bibita; attenzione quindi, meglio organizzarsi per tempo.

Angela: il tempo a nostra disposizione è terminato; recuperiamo il van, torniamo a Sciaffusa e da lì comincia il viaggio di ritorno verso casa.

Piero: prima però in città, ci facciamo sorprendere da un autovelox che ci fotografa a 53 chilometri orari: tanto basta per ricevere a casa una “romanticissima” letterina delle autorità svizzere che ci invita gentilmente a versare 120 franchi all’erario elvetico; il tono è, per così dire, conciliante e quindi paghiamo volentieri…

Angela: la multa sta diventando una costante dei nostri meravigliosi viaggi: pazienza!

Piero: i 400 chilometri del viaggio di ritorno procedono senza intoppi e prima di cena siamo a casa. Nelle nostre chiacchierate c’è tutta la felicità per questi tre giorni passati con le nostre famiglie e la sensazione che a questa avventura ne avremmo fatte seguire molte altre… Non è con questo viaggio che le nostre mogli hanno cominciato a chiamarci Piero e Angela, ma ti ricordi come ci prendevano in giro solo per aver ripetuto un centinaio di volte che quelle di Sciaffusa sono le cascate più grandi d’Europa?

Angela: ricordo eccome! Forse a mogli e figli l’ultima tappa non è piaciuta tantissimo. Le altre invece le hanno adorate tanto che, a sentirli, l’unico dispiacere è quello di non aver dedicato un pò di tempo in più in queste zone perché ci sarebbero state tante altre cose belle da vedere. Poco male però, vorrà dire che ci torneremo! Se ti va, nel frattempo, clicca QUI per rivedere tutte le immagini!

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