Bem vindo!
Angela: esperienza diversa e particolare questa volta, giusto Piero?
Piero: esatto Angela, intanto perché abbiamo da organizzare il Capodanno e poi perché si va all’estero per qualche giorno in più di un week end lungo.
Angela: abbiamo pensato al Portogallo, in particolare alla parte nord, sei giorni in tutto, viaggi e spostamenti compresi.
Piero: ottima meta con le famiglie per passare i giorni a cavallo di fine anno; il clima a queste latitudini è favorevole tutto l’anno; sembrerà di essere ad inizio primavera…
Angela: allora si vola! Poco più di due ore e siamo ad Oporto; il tempo di ritirare l’auto e di portare indietro le lancette di un’ora e la vacanza comincia!
Piero: chiaramente nel tempo a disposizione non possiamo girare tutto il Portogallo: per questo motivo, questa volta, ci accontenteremo di visitare la parte nord del Paese.
Angela: facendo base ad Oporto, ci sono diverse tappe interessanti da poter fare: i primi due giorni ci allontaneremo dalla base, mentre gli ultimi tre li dedicheremo alla visita della città.
Piero: anche in questa occasione abbiamo scelto la soluzione in appartamento, comoda ed economica.
Angela: abbiamo trovato due ottimi appartamenti da Shining View Apartments, in pieno centro storico: hanno tutto quello che serve e da qui ci si sposta facilmente a piedi per la città.
Piero: con la partenza al pomeriggio, il primo giorno va via con il viaggio e la sistemazione in appartamento; dove andiamo a cena?
Angela: facciamo poca strada per raggiungere il ristorante Galeria do Largo in Largo Sao Domingos.
Piero: complessivamente un ristorante buono; ottima location ben tenuta con menù ricco, ricercato e ben realizzato; il servizio è preciso e cortese; unica pecca, i tempi di attesa forse un po' lunghi…
Angela: prima di andare a nanna, vale la pena fare una prima breve passeggiata in centro; in pochi minuti raggiungiamo le rive del fiume Douro che attraversa la città. Gustiamoci allora un breve antipasto della città in questo video!
Coimbra
Angela: 120 chilometri in direzione sud; poco più di un’ora di macchina e arriviamo; parcheggiamo agevolmente e cominciamo il nostro tour.
Piero: Coimbra è una di quelle città di cui ti innamori immediatamente e che non vorresti più lasciare. Ha una storia antichissima e la sua Università è una delle più antiche d’Europa.
Angela: nonostante le tradizioni, Coimbra è una città molto vivace oggi.
Piero: tante sono le cose da vedere: l’Università, appunto, le due cattedrali, la Sé Nova e la Sé Velha (per Sé si intende Sede Episcopalis, cioè sede vescovile) la Rua de Quebra Costas, che porta dalla parte bassa a quella alta della città, e infine il Monastero de Santa Cruz.
Angela: cominciamo allora con una passeggiata nella Baixa (la parte fuori le mura) dove non si può non assaggiare i pastéis de Santa Clara o le arrufadas, i dolci tipici di Coimbra, in uno dei tanti caffè.
Piero: ancora, vale la pena fermarsi in uno dei negozi tipici che vendono prodotti ittici in scatola; oltre alla bontà del prodotto alcuni sono coloratissimi e sembrano dei veri musei: Comur è forse uno dei più belli! I dipendenti del negozio sono spesso preparatissimi studenti: vale la pena starli ad ascoltare…
Angela: a questo punto partiamo per raggiungere la città alta: piacevole e faticosa camminata ricompensata da tante meraviglie da vedere!
Piero: si comincia dalla Sé Velha, l’antica cattedrale, sulla cui scalinata si svolge la serenata tradizionale in cui gli studenti, indossando mantelli neri, cantano con molta passione il Fado de Coimbra, per celebrare la conclusione del corso di laurea.
Angela: la cattedrale è stata costruita in stile romanico nel XII secolo, dopo che la precedente chiesa era stata distrutta in un attacco musulmano: l'esterno fortificato, le merlature in alto e le strette finestre inferiori, praticamente delle feritoie, testimoniano quanto fosse incombente la minaccia dei mori quando la cattedrale fu costruita.
Piero: vale la pena fare una passeggiata per i chiostri ed ascoltare il racconto degli studenti che fanno da introduzione e guida.
Angela: continuiamo la salita e raggiungiamo la Sé Nova, la nuova imponente e severa cattedrale, che in alto sulla collina domina l'omonima piazza della città vecchia.
Piero: arriviamo finalmente al vero gioiello di questa città: l’Università!
Angela: centro di conoscenza tra i più importanti d’Europa, l’Università di Coimbra, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, risale al XIII secolo ed è tra le più antiche del pianeta.
Piero: si trova nell’antico palazzo medievale e domina la città dall’alto con una vista mozzafiato sul fiume Mondego.
Angela: È un complesso di edifici di grande interesse artistico, ai quali si accede tramite la Porta Férrea, che si trovano tutti intorno alla splendida piazza dominata al centro dalla statua di re Joao II.
Piero: meravigliosa la torre con l’orologio e le campane che scandivano il ritmo delle lezioni; da fotografare il Pátio das Escolas e soprattutto la Sala dos Capelos (la sala “degli atti”) in cui si svolgono le cerimonie più importanti.
Angela: adesso però abbiamo bisogno di una pausa per il pranzo. Ci fermiamo in una delle tante osterie di cui è disseminata la zona che, insieme alle Repúblicas, gli alloggi degli studenti, animano la città.
Piero: subito dopo il pranzo ci dedichiamo al vero cuore dell’Università: la visita alla Biblioteca Joanina e alla cappella di São Miguel.
Angela: la biblioteca, tra le più belle e decorate d’Europa, custodisce oltre trecentomila volumi antichi; la sua bellezza però deriva anche dalle antiche scaffalature e dai dipinti con i quali è decorata. Attenzione: non è possibile fare foto o riprese!
Piero: la piccola e deliziosa cappella di São Miguel è impreziosita dai pannelli di azulejos, dal grande retablo e dall’organo in stile barocco.
Angela: a questo punto, dopo aver rivolto l’ultimo sguardo al panorama dalla balconata della piazza, torniamo nella parte bassa della città per vedere il Monastero de Santa Cruz.
Piero: ci godiamo le ultime immagini del calare del sole sul fiume e si riparte. Prima però godiamoci nuovamente lo spettacolo in questo breve video!
Angela: sulla strada del ritorno verso Oporto, facciamo una breve tappa a metà strada ad Aveiro.
Piero: breve passeggiata sulla spiaggia al tramonto e si riparte ancora.
Angela: rientrati a Oporto ci organizziamo per la cena: abbiamo prenotato da “O Buraquinho da Sé”.
Piero: lo avevamo scelto perché le recensioni decantavano la bravura dello chef nel cucinare il polpo.
Angela: non ci sono però parole che possano rendere il reale merito per come viene straordinariamente e sapientemente cucinato!
Piero: l’atmosfera poi è meravigliosa in questo locale piccolissimo in pieno centro, lungo la scalinata che porta alla cattedrale (la Sé). Assolutamente imperdibile!
Angela: stanchi per la giornata adesso si va a nanna.
Guimarães
Piero: per la terza giornata il programma prevede la doppia tappa a Guimarães e Braga (clicca QUI per vedere tutte le immagini).
Angela: 45 minuti di macchina e siamo a Guimarães, città Patrimonio dell’Unesco. Cominciamo la nostra passeggiata dalla piazza antistante la Chiesa di Nossa Senhora da Consolação.
Piero: andiamo adesso verso il centro storico e raggiungiamo Largo da Oliveira, con l’ulivo secolare al centro che le dà il nome ed il particolare e curioso tempietto gotico.
Angela: la piazza è dominata dalla chiesa di Nossa Senhora de Oliveira con la sua torre campanaria. Di rilievo anche il palazzo municipale.
Piero: continuiamo il nostro itinerario nel centro storico, un affascinante labirinto di vie lastricate e piazze, abbellito da torri, chiostri e palazzi meravigliosi resi ancora più belli dalle terrazze e dalle logge in granito e dai balconi in ferro battuto.
Angela: a questo punto ci dirigiamo verso i monumenti più emblematici di Guimarães: il palazzo dei Duchi di Bragança ed il castello.
Piero: l’imponente Paço dos Duques de Bragança è un bellissimo esempio di architettura nobiliare del secolo XV; è un palazzo in stile gotico che presenta caratteristiche inusuali in Portogallo, per via dell’influenza normanna.
Angela: davanti al palazzo si trova la statua di Don Alfonso Henrique, primo re del Portogallo che ha avuto il merito di liberare il nord del Paese dal dominio galiziano ed il sud dal dominio arabo.
Piero: a questo punto raggiungiamo il castello per una breve ma interessante visita all’interno dei ruderi. L’interno è meno interessante della facciata esterna con le sue magnifiche sette torri, ma merita comunque una visita sia per la vista che si può godere dall’alto delle torri sia per il valore simbolico di culla del Portogallo.
Angela: ripercorriamo le bellissime strade del centro storico per riprendere la macchina. Pranzo veloce e si parte per Braga.
Braga
Piero: prima di raggiungere la cittadina, immancabile il passaggio al Santuario do Bom Jesus.
Angela: è un bellissimo santuario situato in cima ad una collina al quale si arriva attraverso l'imponente e scenografica scalinata formata da un percorso a zig zag di circa 500 scalini.
Piero: la scalinata è formata da 17 pianerottoli decorati da fontane, statue e altre decorazioni barocche che richiamano tematiche religiose diverse.
Angela: la vista è meravigliosa sia dal basso della scalinata verso l’alto, dove la chiesa sembra apparire in cima ad un calice, sia dall’alto verso il basso, dove si domina tutta la città e la pianura sottostante.
Piero: la chiesa è ampia e austera. Tutto intorno un parco meraviglioso con un laghetto artificiale: vale sicuramente passarci un’ora per una passeggiata.
Angela: raggiungiamo adesso la città di Braga, una delle più antiche del Portogallo, fondata dall’imperatore romano Augusto.
Piero: rapida passeggiata per le vie addobbate a festa per il Natale e si rientra ad Oporto.
Angela: abbiamo così concluso i nostri tour fuori dalla città di Oporto. Da domani mattina si comincia a girarla per bene!
Tre giorni a Oporto!
Piero: il quarto giorno a Oporto prevede una lunga passeggiata a piedi per la città (clicca QUI per vedere tutte le immagini).
Le Chiese do Carmo e das Carmelitas
Angela: si comincia dalla Chiesa do Carmo; edificio molto interessante in stile barocco e rococò, con una bellissima facciata laterale coperta interamente da un pannello di azulejos che racconta la fondazione dell’Ordine dei Carmelitani.
Piero: a prima vista, non ci si rende conto subito che accanto c’è una seconda chiesa: quella das Carmelitas. A separare le chiese gemelle un edificio largo appena un metro che un tempo era semplicemente il muro divisorio tra frati e suore carmelitane.
Angela: La facciata non è entusiasmante, ma l’interno è davvero affascinante e sfarzoso, con le decorazioni in legno intagliato e dorato.
La libreria Lello
Piero: ci spostiamo adesso a pochissima distanza, verso la libreria dei fratelli Lello & Irmao, più semplicemente nota come Libreria Lello.
Angela: anche se non abbiamo intenzione di comprare libri in portoghese, vale assolutamente la pena di visitare questo splendido gioiello neogotico, fondato dai fratelli che le danno il nome nel 1906.
Piero: in molti, a ragione la considerano come una delle librerie più belle del mondo. A darle lustro ha sicuramente contribuito la saga del famoso maghetto Harry Potter.
Angela: ufficialmente Harry Potter non ha nulla a che spartire con questa deliziosa libreria: non è raccontata nei libri né è stata girata qui alcuna scena di uno dei film, ma la tradizione popolare vuole che J. K. Rowling, nel periodo trascorso a Oporto come insegnante di inglese, abbia preso ispirazione dalla particolare scala arrotondata per dare il là alla saga dei record.
Piero: la visita all’interno vale sia il prezzo del biglietto da pagare sia la lunga coda che spesso c’è da fare per l’ingresso.
Angela: oltre alla bellezza dei libri, si rimane affascinati dalle pareti intarsiate e dalla labirintica scala: sembrano in legno ma in realtà sono in calcestruzzo e gesso dipinto.
Piero: meravigliosa anche la vetrata del soffitto, con la scritta voluta dai fratelli Lello, «Decus in labore» («dignità nel lavoro»). E tutto è esattamente come era all’origine!
Angela: l’ambiente ammaliante della libreria unito al fascino misterioso della città, suggeriscono facilmente che la saga di Harry Potter abbia potuto trovare ispirazione proprio qui!
La torre Dos Clerigos
Piero: rimaniamo in zona e ci spostiamo verso la chiesa Dos Clerigos: splendido esempio di barocco, progettata dall’architetto di origine italiana Nasoni, con una particolare pianta ellittica e una ricchissima facciata.
Angela: sicuramente vale la pena visitarla, con i suoi interni in granito e marmo, rivestiti di rilievi barocchi; ma ciò che rende questo edificio uno dei più visitati ad Oporto è sicuramente l’omonima torre che si trova di fianco.
Piero: con i suoi 76 metri è la torre più alta di tutto il Portogallo. Costruita in pietra di granito, è uno dei simboli della città.
Angela: vale la pena salire i 225 gradini della scala a chiocciola, che verso la sommità diventa sempre più stretta: la ricompensa per la fatica sarà una delle viste panoramiche più belle della città.
Piero: superate le vertigini, si potranno scattare delle meravigliose foto. Attenzione alle 49 campane che suonano all’improvviso, spaventando i visitatori!
Angela: la nostra giornata finisce qui, in anticipo: c’è da prepararsi per il Capodanno!
Piero: trovare un ristorante da prenotare all’ultimo dell’anno è un’impresa davvero ardua, se non impossibile! Se l’idea è quella di cenare in un locale, è necessario organizzarsi con abbondante anticipo.
Angela: non è la nostra scelta perché decidiamo di passare un ultimo dell’anno completamente diverso, senza cenone!
Piero: ci arrangeremo quindi con qualche specialità di strada ed un buon gelato.
Angela: la bellezza dell’ultimo dell’anno, ce la regalano le piazze piene di gente, di musica, di colori e di allegria!
Piero: a ridosso della mezzanotte ci avviciniamo alle rive del Douro, dove daremo il benvenuto al nuovo anno con un buon brindisi e la meraviglia dei fuochi d’artificio sul fiume!
Angela: il nostro quinto giorno in Portogallo, il primo dell’anno, inizia discretamente presto. La città dorme ancora; rapidamente gli addetti ai lavori ripuliscono i segni lasciati dalle tante persone che hanno dato il benvenuto al nuovo anno.
Piero: con difficoltà riusciamo a fare colazione a base di pasteis de nada e il nostro tour ricomincia.
La Chiesa di San Francesco
Angela: decidiamo di cominciare dalla chiesa di São Francisco, forse una delle più belle.
Piero: all’esterno sembra una chiesa gotica, apparentemente austera, con la sua scalinata di ingresso e lo splendido rosone.
Angela: all’interno però ci sorprende uno dei più importanti esempi di barocco in Portogallo. Tutte le superfici in legno intagliato sono ricoperte da fogli d’oro (c’è chi dice 100 kg d’oro, chi addirittura 300 kg!); le figure di monaci e cherubini, i motivi vegetali e tutti gli ornamenti risplendono grazie alla luce che filtra dal rosone.
Piero: da ammirare, nella navata laterale sinistra, l’Albero di Jesse, una scultura di legno policromo che rappresenta la genealogia di Cristo.
Angela: usciti dalla chiesta, ci spostiamo nel palazzo di fianco che ospita il museo ecclesiastico e, nell’interrato, le catacombe.
La Sé
Piero: a questo punto ci dirigiamo verso un altro simbolo della città: la Cattedrale di Porto, la Sé.
Angela: si trova in cima ad una collina (ancora gradini!), imponente e massiccia, e domina il dedalo medievale di stradine e di scale.
Piero: l’esterno, la facciata in granito ricorda una fortezza, con le sue alte torri laterali e la struttura merlata; dal sagrato si gode una splendida vista della città, fino al fiume Douro.
Angela: da vedere il chiostro e la loggia, decorati con splendidi azulejos.
Alla scoperta del vino Porto
Piero: a metà mattina, continuiamo la nostra camminata avvicinandoci al ponte Dom Luìs I grazie al quale raggiungeremo Vila Nova de Gaia.
Angela: il ponte è un altro dei simboli della città: uno dei tanti ponti cosiddetti “Eiffel” presenti in Portogallo.
Piero: in effetti, la sua struttura in ferro e la sua architettura richiamano i progetti tipici dell’ingegnere francese. In realtà questo ponte è stato progettato da uno dei suoi collaboratori e allievi, il belga Seyrig.
Angela: nella sua struttura è costituito da un arco in ferro e, alla sommità ed alla base, dalle due strutture lineari destinate al traffico; il livello superiore oggi è percorso esclusivamente dai treni della metrotranvia cittadina e dai pedoni.
Piero: è lungo quasi 400 metri ed è alto 45. Percorrendo la via pedonale alla sommità, si ha una fantastica vista panoramica della città e del fiume Douro. Ed è da qui che decidiamo di passare.
Angela: attraversato il ponte, non senza aver scattato qualche foto, ci troviamo a Vila Nova de Gaia; questo quartiere deve la sua fama ad una delle produzioni tipiche della città: il vino Porto.
Piero: è il XVII secolo quando i mercanti inglesi aggiungono una piccola quantità di brandy al vino locale, dando origine al famoso nettare liquoroso.
Angela: da questa parte, la riva del Douro è costellata di antiche cantine che offrono visite e degustazioni.
Piero: raggiungiamo il quartiere dalla collina, avendo attraversato il ponte dalla sommità; ci attrae subito il monastero di Serra de Pilar; dalla terrazza antistante ammiriamo il Jardim do Morro con le sue palme.
Angela: decidiamo di raggiungere a piedi la riva del fiume, attraverso le tipiche vie e le scalinate. In alternativa, si può utilizzare il Teleférico de Gaia, la funivia che collega appunto la sommità del ponte con la riva del fiume.
Piero: per pranzo ci fermiamo in uno dei tanti ristoranti a disposizione e decidiamo di assaggiare le famose francesinhas, il tipico panino ripieno di carne e ricoperto di uovo fritto e formaggio: una bomba!
Angela: ci rilassiamo adesso con una bellissima passeggiata lungo la riva del fiume. Il tempo sembra essersi fermato: da una parte, le cantine sembrano ancora quelle di una volta, dall’altra, sul fiume, si vedono ormeggiatele le stupende, tradizionali e tipiche imbarcazioni per il trasporto del vino.
Piero: riprendiamo a questo punto la strada del rientro e decidiamo di attraversare questa volta il ponte dalla base: meno affascinante ma più pratico.
La Ribeira
Angela: raggiungiamo il quartiere Ribeira, praticamente la cartolina tipica della città, Patrimonio dell’Umanità.
Piero: questa zona, fra l’altro vista al tramonto, rimane nel cuore: le case addossate le une sulle altre sembrano la tavolozza di un’artista, nei loro affascinanti colori pastello; i vicoli medievali che serpeggiano verso il fiume sembrano formare un labirinto; e infine le tascas, le taverne sul fiume.
Angela: non mancate di fermarvi ad assaggiare uno shortino di vino Porto o di ginja (il delizioso liquore a base di ciliegia più tipico di Lisbona che di Porto, ma poco importa…) servito in un bicchierino di cioccolato, da mangiare dopo aver bevuto: una vera delizia!
Piero: a questo punto si rientra, con le gambe molli sicuramente per la stanchezza delle lunghe camminate ma anche per i due, tre, forse quattro bicchierini in Ribeira…
Angela: per cena proviamo una delle tascas che abbiamo visto al pomeriggio, la Taberna d’Avo, per assaggiare due specialità tipiche, i petiscos (le tapas) ed il bacalhau (il baccalà).
Piero: finisce qui anche questa splendida giornata.
Si torna a casa
Angela: l’ultimo giorno è quello del rientro purtroppo.
Piero: avendo il volo nel primo pomeriggio, abbiamo però il tempo per una sorpresa da fare ai nostri ragazzi: la visita al nuovissimo stadio Do Dragão.
Angela: visitiamo spogliatoi, tribune, campo, panchine e il museo; il tempo di comprare qualche souvenir ed è già ora di raggiungere l’aeroporto.
Piero: il Portogallo è una terra meravigliosa! Ogni angolo che abbiamo visitato, ogni sapore, ogni colore ci è rimasto nel cuore.
Angela: chiaramente con il tempo a disposizione non si poteva vedere tutto; poco male però: vorrà dire che ci ritorneremo presto! Obrigado!!!