Salina

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Alla scoperta della più verde delle Eolie

Piero: ciao Alberto, eccoci di nuovo!

Alberto: certo, avevo promesso che vi avrei portati in giro per la Sicilia…

Angela: che bello! Dove si va questa volta?

Alberto: vi do un indizio… eravamo rimasti a Milazzo e direi di non allontanarci molto anche se questa volta non potrete usare il vostro mitico van ma servirà l’aliscafo!

Piero: è facile allora, sicuramente si tratta di una delle meravigliose isole dell’arcipelago delle Eolie che da Milazzo si vedono tutte.

Angela: io ne conosco solo alcune, quali sono?

Alberto: sono in tutto sette: Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi.

Piero: e tu di quale ci parlerai?

Angela: dai, Alberto non lasciarci sulle spine. Almeno dacci un altro indizio.

Alberto: vi dico solo che l’isola in questione ha il monte più alto di tutte le Eolie, circa 962 metri, e io sono arrivato fino in cima a piedi.

Piero: fammici pensare… ti direi Stromboli!

Alberto: non ci sei andato molto lontano. Stromboli è alto 924 metri ed è il secondo rilievo più alto.

Angela: allora…Salina!

Alberto: esatto. Mettete in valigia scarpe comode, costumi da bagno, cappelli e protezione solare. Appuntamento al porto di Milazzo per prendere l’aliscafo che ci porterà a Salina!

Piero: la corsa da Milazzo a Salina dura circa un’ora e mezza ed il costo dell’aliscafo non è proprio economico anche se per la destinazione ne vale la pena. Ci sarebbe l’alternativa del traghetto anche se la durata è molto più lunga e la frequenza delle corse è molto minore.

Alberto: Salina è una antica isola vulcanica. La peculiarità è avere due monti, anch’essi antichi vulcani, uno accanto all’altro: il monte Fossa delle Felci, il più alto dell’arcipelago, ed il monte dei Porri. Da questi due vulcani spenti, visti da nord-est, deriva il suo antico nome greco antico Didỳmē (dal greco dìdymos, "gemello"). L'attuale nome deriva invece da un laghetto presente nella frazione di Lingua, dal quale si estraeva il sale.

Santa Marina Salina

Angela: eccoci arrivati allora! Come si chiama questa cittadina?  

Alberto: attracchiamo a Santa Marina Salina. Ci sono due porticcioli a Salina: uno, che è anche il principale, è proprio questo; l’altro si trova invece a Rinella, dove ci sono le spiagge nere.

Angela: è molto grande l’isola?

Alberto: beh, fai conto che in meno di un paio di orette d’auto puoi girare tutti i principali paesini dell’isola: d’altronde siamo sulla seconda più estesa dell’arcipelago, anche se conta solo 2.300 abitanti. 

Piero: immagino che però l’auto sia essenziale?

Alberto: non necessariamente. La prima volta che ci sono stato avevo affittato con degli amici una villetta proprio a Santa Marina e, per visitare le altre località, ci spostavamo in autobus o taxi. Certo, per chi come voi ha dei i bambini ed ha voglia di girare, sicuramente consiglio di noleggiare l’auto. 

Angela: immagino quindi che sia la prima cosa da fare: come ci organizziamo?

Alberto: devo dire che, come in molte località turistiche tipicamente estive, è un pò un’avventura noleggiare un’auto. Bisogna fare attenzione con i prezzi, controllare per bene lo stato della vettura per evitare sorprese alla consegna… è sicuramente meglio organizzarsi prima di arrivare sull’isola per evitare attese o peggio non trovare disponibilità. 

Piero: grazie per il suggerimento. Cosa si fa a Santa Marina?

Alberto: in estate è davvero molto vivace. Ci sono eventi praticamente tutte le sere, vari ristoranti, gelaterie, bar, negozietti…

Angela: ci consigli qualche ristorante?

Alberto: ricordo sempre la Trattoria Cucinotta, che si trova nella via principale dove ci sono tutti i negozietti tipici. A parte la location, con la sua meravigliosa veranda con vista sul mare e sull’isola di Lipari, non potete non prendere le caserecce al ragù di totano che mi sono davvero piaciute.

Angela: gnam! Segnato sulla lista…

Piero: cos’altro ci consiglieresti da fare?  

Alberto: nella parte occidentale del paese, nella località detta Serro dell’Acqua, è possibile percorrere un sentiero che conduce, attraverso una vegetazione di ulivi e alberi da frutto, alle grotte saracene. 

Angela: di cosa si tratta?

Alberto: sono grotte scavate nel tufo e nascoste da una fitta vegetazione, utilizzate come rifugio per sfuggire alle atroci barbarie commesse dai saraceni intorno al 650 d.C. Sono composte da diversi ambienti comunicanti dentro i quali sono, ancora oggi, visibili le incisioni a croce e i numerosi segni votivi.

Piero: davvero molto interessante! A Salina viene prodotta la Malvasia, un vino dolce. Cosa mi dici?

Alberto: Salina è un'isola fertile, girandola non puoi notare i tanti vigneti. La Malvasia di Salina, appunto un vino dolce dal sapore delizioso, viene ottenuto mediante l'essiccazione e la successiva pigiatura delle uve prodotte dai vigneti locali. Questo è solo il principale degli altri vini prodotti sull’isola: si producono, anche se non da vitigni autoctoni, anche ottimi vini bianchi e rossi, sia fermi che frizzanti. Proprio perché l’isola come detto è molto fertile non mancano anche le altre coltivazioni. L’altro prodotto tipico dell’isola è il cappero che si ottiene dal fiore della pianta omonima: qui se ne produce una qualità particolare, molto più grossa, i “cucunci”.

Piero: che spettacolo! Dove ci porti adesso?

Alberto: ci spostiamo a Lingua, una frazione di Santa Marina, che dista circa 10 minuti d’auto. Probabilmente è il luogo che ho visitato più spesso.

Angela: conoscendoti, sarà perché si mangia bene.

Alberto: mi conosci…a Lingua c’è “Da Alfredo”, per me uno dei bar nella top 5. Credimi, di bar ne ho provati tanti…

Piero: ma è solo un bar!

Alberto: per noi siciliani il bar è un po' parte della cultura, è un luogo di ritrovo dove non solo consumiamo il caffè ma soprattutto sua maestà la granita! 

Angela: ora capisco.

Alberto: e non è tutto, da Alfredo devi anche provare il piatto tipico per il pranzo o la cena: “u pani cunzatu”, il pane farcito. Si tratta una rivisitazione di una ricetta antica di pescatori che la sera preparavano una insalatona con gli ingredienti a disposizione - spesso olio, capperi, olive e basilico - accompagnandola con del pane abbrustolito. Il signor Alfredo, con i figli, oggi preparano una pagnotta di pane di semola casereccia, la abbrustoliscono e condiscono in tutti i modi possibili e immaginabili. Chiaramente il consiglio è di provarla con tutti i prodotti tipici locali.

Piero: sembra buona!

Alberto: nonostante l’estrema semplicità, lo è assolutamente. Probabilmente a fartela apprezzare di più è anche il contesto del locale e la piazzetta antistante che da sul mare. Un consiglio pratico: se vi fermate per pranzo e non volete appesantirvi troppo, ordinatene solo mezzo.

Angela: grazie. Ma non c’è nessun faro sull’isola? Sai quanto mi piacciono…

Alberto: caschi bene. Ce n’è proprio uno a qualche centinaio di metri dal bar.

Pollara

Piero: meno male dai, così anche questa è smarcata. E adesso dove ci porti?

Alberto: adesso andiamo dall’altro lato dell’isola; probabilmente hai già visto qualche immagine al cinema nel film “Il postino”.

Piero: è vero! La casa di Pollara è l’unico luogo, oltre Procida, dove Massimo Troisi girò il suo ultimo film nel 1994.

Alberto: esatto, ma il luogo che vorrei mostrarvi è la Spiaggia di Pollara. Il nome trae in inganno, non c’è la sabbia ma grandi sassi tra gli scogli. Lo spazio è un pò ristretto, ma è proprio questo che la rende unica e intima, incastonata all’interno di una scogliera a forma di anfiteatro. Per arrivarci bisogna percorrere un sentiero ripido, ma bellissimo. Al ritorno magari faremo un pò di fatica, ma ne sarà valsa la pena.

Angela: forse con i bimbi solo per una toccata e fuga…

Alberto: si, magari non è comodissima per trascorrerci la giornata, ma vale assolutamente la pena almeno farci un salto.

Monte Felci

Piero: a proposito di fatica, ci dicevi che sei salito in vetta al monte di Salina?

Alberto: proprio così. Il percorso per salire in cima è una vera e propria avventura. Chiaramente non si può fare organizzando la visita dell’isola in giornata. E’ necessario soggiornare almeno una notte ed è proprio così che abbiamo fatto: sveglia quindi alle 3 del mattino e partenza intorno alle 4 per arrivare in cima in tempo per vedere l’alba e soprattutto per evitare di camminare diverse ore sotto il sole cocente.

Angela: come vi siete organizzati?

Alberto: saliti in auto, ci dirigiamo verso la valle dalla quale inizia la camminata che è ancora buio pesto.

Piero: spero vi siate portati delle torce…

Alberto: no, ma fortunatamente avevamo il flash dei nostri telefoni. Immaginate questa camminata in mezzo ai boschi totalmente al buio.

Angelo: immagino che per chi fa trekking, non sia un grande problema…basta organizzarsi, conoscere il territorio e avere gli strumenti giusti.

Alberto: esatto! Ma noi non facciamo trakking e probabilmente non avevamo esattamente tutto il necessario…

Piero: quindi come avete proseguito?

Alberto: camminavamo e ogni tanto ci fermavamo per chiederci se volessimo proseguire o tornare indietro. Ad ogni rumore che sentivamo tra gli alberi il pensiero ricorrente era “chi me l’ha fatta fare?”. Alla fine però ha prevalso l’orgoglio: dovevamo riuscirci!

Angela: com’è andata la camminata?

Alberto: devo dirti che, seppur a tratti faticosa, è davvero fantastica. L’altra cosa che purtroppo non avevamo calcolato era l’umidità: oltre a farci sudare tantissimo, la foschia mattutina infatti, in cima, ci ha impedito di vedere il panorama. E’ stata comunque una bellissima esperienza che assolutamente rifarei.

Piero: quanto ci avete messo?

Alberto: circa 2 ore e mezza per la salita e un’ora e mezza per la discesa. Ricordo ancora che mentre noi tornavamo a valle, incontravamo i primi camminatori che ci chiedevano come mai stessimo tornando indietro. In realtà, spiegavamo, di essere partiti molto presto al  mattino, che eravamo arrivati in cima e che stavamo andando a goderci una bella granita e un bagno al mare.

Piero: stai già organizzando altre “scalate”?

Alberto: mi piacerebbe molto Stromboli…speriamo che questa estate si possa fare.

Angela: davvero! Noi non vediamo l’ora di venirti a trovare in Sicilia.

Rinella

Piero: ma non ci hai detto tutto ancora: c’è Rinella!

Alberto: esatto. Rinella è famosa, come vi dicevo, per la sua spiaggia di sabbia nera, meta soprattutto di famiglie e bambini che vogliono godere di una maggiore comodità per l'accesso al mare.

Angela: proprio quello di cui abbiamo bisogno!

Alberto: proprio così. La spiaggia si trova proprio davanti al borgo marinaro e questo le conferisce una fisionomia unica. Attorno alla spiaggia inoltre ci sono numerosi bar e ristoranti che permettono di gustare le varie prelibatezza dell’isola.

Piero: è davvero un’isola meravigliosa. Pensare poi che ce ne sono altre sei… quante ne hai visitate?

Alberto: ho messo piede, anche se quasi sempre per poco tempo, su tutte le isole tranne Stromboli. Proprio per questo ho una gran voglia di organizzare una bella escursione lì.

Angela: con il drone immagino… 

Piero: fosse solo con quello! La reflex, gli obiettivi, la camera…un intero zaino dedicato alla nostra grandissima passione. Vero Alberto?

Alberto: io solitamente viaggio un po' più leggero di te, ma la passione è la medesima. Piero, quando avrai tempo dovremmo confrontarci sui nostri zaini e cosa solitamente ci mettiamo dentro per i nostri viaggi!

Piero: ottima idea!

Angela: li abbiamo persi…voi pensate agli zaini, io penso ad organizzare il prossimo viaggio!

Alberto: al prossimo racconto, allora.

Piero: ciao Alberto, alla prossima!

Alberto: se ti va di riguardare tutte le immagini, clicca QUI e soprattutto guarda questo splendido video!

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