Taormina

Alberto: è il momento di rimettere in moto il van ragazzi! Dobbiamo riprendere il nostro viaggio alla scoperta della Sicilia.

Angela: prontissimi! Qual è la nostra meta?

Alberto: passiamo da un emblema della Sicilia ad un altro: dalla montagna simbolo, l’Etna, alla località di mare siciliana forse più rinomata al mondo.

Piero: immagino tu ti stia riferendo a Taormina.  

Angela: proprio così. Non è sicuramente la meta più originale, ma non si può andare in Sicilia senza aver fatto una passeggiata a Taormina.   

Alberto: vedrete che non vi deluderà; Taormina non è solo mondanità: ci troverete tutti gli elementi che cercate nei vostri viaggi!

Angela: andiamo allora! Metto in moto…

Taormina arriviamo!

Alberto: anche questa volta ci dirigiamo verso Catania: ci vorrà poco più di un’ora per arrivare a Taormina; tutto il percorso lo facciamo in autostrada praticamente: A20 in direzione Messina e poi A18 in direzione Catania e usciamo proprio a Taormina.

Angela: come organizziamo la nostra giornata? 

Alberto: prima di raggiungere Taormina avevo pensato ad una tappa in spiaggia. Non una spiaggia qualunque però, una delle più belle in assoluto: quella davanti a Isola Bella! 

Angela: fantastico! Non vedo l’ora di arrivare…

Alberto: dovrai pazientare un po': arrivare non è difficile, ma parcheggiare è un po' un’impresa. Il parcheggio selvaggio è sconsigliabile (la multa è praticamente certa!) per cui, meglio affidarsi ad uno dei tanti parcheggi privati (e poco economici) lungo la strada.

Isola bella

Angela: la vista dalla strada è già un incanto: un isolotto meraviglioso e ricco di vegetazione, circondato da un mare cristallino.

Piero: si tratta di un’isola molto particolare: a seconda delle maree una sottile lingua di sabbia può collegarla direttamente con la terra ferma.

Alberto: raggiungiamo Isola Bella percorrendo il breve percorso dalla spiaggia a piedi. Oggi il livello dell’acqua è particolarmente basso e ci permette di camminare sulla sabbia asciutta. Nelle giornate di alta marea, tuttavia, l’acqua difficilmente arriva oltre le ginocchia.

Piero: il nome dell’isola si deve al barone tedesco Wilhelm von Gloeden, che ha fatto scoprire nel mondo, con le sue fotografie, questa “perla”, come la definiva, e Taormina tutta.

Angela: per accedere all’isola si paga un biglietto dal costo modesto: ne vale assolutamente la pena!

Piero: i primi riferimenti storici sull'isolotto risalgono al 1806, quando Ferdinando I di Borbone, Re delle Due Sicilie, lo donò al Comune di Taormina. L'isola fu poi successivamente acquistata intorno al 1890 da una ricca nobildonna inglese, Florence Trevelyan esiliata in Sicilia dalla regina d'Inghilterra Vittoria, perchè amante del cugino e futuro re Edoardo VII. Proprio a Florence Treveylan si deve la bellezza attuale dell'isola: fu lei infatti che fece arrivare diverse specie di piante esotiche e tropicali che, mischiandosi con la vegetazione mediterranea autoctona, formano un ambiente ed uno scenario unici al mondo. Dagli eredi di Mrs. Treveylan l’isola viene ceduta nel 1938 alla famiglia Bosurgi, noti industriali messinesi. Questi, aggirando il divieto di costruzione posto dal comune, riescono a realizzare un'abitazione incastonata tra le pietre e ricoperta da una fitta vegetazione. Con il fallimento delle imprese di famiglia, l’isola viene posta all’asta e, dopo diverse peripezie giuridiche, nel 1992 viene acquistata dalla Regione Siciliana ed entra a far parte del pubblico demanio.

Angela: durante la nostra visita possiamo ammirare proprio tutto lo splendore quale risultato della sua storia: da una parte la ricchezza della flora con lo splendido mare cristallino che fa da sfondo; dall’altra parte, questo dedalo di costruzioni ricavate nella roccia, con una serie di stanze e terrazze sovrapposte, collegate da scalinate interne ed esterne, volte e passaggi nascosti, rivestiti con pietre. Il tutto in una perfetta armonia tra natura e costruzione.

Alberto: finita la nostra escursione sull’isola, ci rinfreschiamo con un fantastico bagno in questo mare meraviglioso.

Piero: mentre prendiamo un po' di sole in spiaggia, veniamo attratti dai numerosi cartelli che propongono brevi crociere lungo la costa ed intorno all’isola. I costi sono relativamente bassi e la promessa di vedere da un altro punto di vista l’incanto di questo mare ci attraggono facilmente.

Angela: una piccola barca che ci porteranno alla scoperta delle grotte circostanti, come la Grotta Azzurra e la Grotta della Conchiglia e di tutta la Baia di Naxos. Girare intorno all’isola è uno spettacolo meraviglioso, unitamente ad un bel bagno nei pressi dei faraglioni. Anche in questo caso, ne vale proprio la pena!

E adesso Taormina…

Alberto: è arrivato il momento di lasciare la spiaggia ed il mare e dirigerci verso Taormina per trascorrere qui il nostro pomeriggio.

Piero: questo gioiello, forse uno dei centri turistici più noti in Sicilia, si trova su una collina a duecento metri di altezza sul livello del mare, su una sorta di terrazza del monte Tauro, sulle pendici meridionali dei monti Peloritani della riviera ionica. Sospeso tra rocce e mare, ci aspetta uno scenario incantevole, fatto di bellezze naturali, unico per varietà e contrasti, ed una ricchezza storica e culturale di primissimo valore.

Alberto: Taormina è unica nel suo genere: un bellissimo borgo medievale che lascia tutti senza fiato, al solo passeggiare lungo le sue vie e i suoi vicoli, ammirando un panorama splendido con il mare cristallino e l’Etna sullo sfondo.

Piero: proprio per questa meraviglia che si prova, Goethe la ha definita un “lembo di paradiso sulla terra”, mentre Guy de Maupassant parla di Taormina come di un luogo dove “si trova tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”.

Angela: primo utile suggerimento: Taormina è praticamente un’isola pedonale, parcheggiare in città è quindi impossibile. Per i visitatori sono disponibili due parcheggi pubblici a pagamento. Il primo, più vicino all’autostrada, è il Lumbi che, attraverso una gradinata, porta direttamente in città, dalla parte di Porta Messina. Il secondo parcheggio è invece quello di chiamato Porta Catania: dal parcheggio Lumbi occorre superare la galleria sotto il Monte Tauro e si arriva in città dalla parte opposta, proprio a Porta Catania; questo secondo parcheggio è molto più grande ed è anche dotato di ampi ascensori che portano direttamente in città.

Taormina nella storia

Piero: bellezza e cultura dicevamo. Tante sono le tracce e le testimonianze di un passato precedente al momento in cui Taormina diventa un importante centro della Magna Grecia. Proprio a Naxos, sul mare, i greci fondano il loro primo insediamento; cacciati da Dionisio, si rifugiano proprio su questa rocca a forma di toro: da questa e dal toponimo che gli è stato attribuito, appunto Tauromenion, probabilmente deriva il nome di Taormina. Rimane in orbita ellenistica fino alla conquista romana. Dopo il dominio arabo, Taormina segue le sorti del Regno delle Due Sicilie.

Angela: la più importante testimonianza del suo passato è sicuramente il suo antico teatro, il secondo più grande in Sicilia, dopo quello di Siracusa. Proprio da qui inizia la nostra escursione.

Piero: l'impianto originario risale, come a Siracusa, al III secolo a.C., quando i greci scelgono questo scenografico promontorio per ambientarvi le loro rappresentazioni drammatiche e musicali. Il teatro viene modificato e ampliato dai romani nel II secolo d. C, con la trasformazione della scena e dell’orchestra in un’arena dove avevano luogo i combattimenti tra i gladiatori.

Angela: la passeggiata all’interno del teatro è un’esperienza unica, a tal punto da sentirsi sospesi tra cielo e terra, assaporando appieno il valore storico di questa meraviglia dell’architettura antica: dall’alto della gradinata, scavata nella roccia che seguendo la naturale concavità della collina, si gode un magnifico panorama della costa con l’Etna sullo sfondo. La sua acustica ancora perfetta permette ancora oggi di ospitare nella stagione estiva diversi concerti e manifestazioni culturali.

Passeggiando per Taormina

Alberto: terminata la nostra visita al teatro, torniamo verso Porta Messina; da qui inizia Corso Umberto I, la via principale di Taormina.

Piero: il corso collega da nord a sud la città, da Porta Messina fino a Porta Catania: si tratta di un asse che risale all’epoca greco-romana ed attraversa tutto il centro storico.

Angela: passeggiando lungo questa elegante via, sempre affollatissima di turisti, è facile perdersi nei tanti negozi che si susseguono; si va dai grandi marchi del lusso alla splendida gastronomia esposta in vetrina, dai souvenir alle ceramiche, dall’artigianato ai gioielli.

Piero: lo costruzioni lungo la via sono un esempio dei diversi stili architettonici che si sono susseguiti nel tempo: è davvero piacevole ammirare le splendide facciate ed i balconi ornati di ceramiche e piante di ogni tipo. A queste si aggiungono chiese medievali, resti antichi e panorami mozzafiato.

Angela: ai lati della via principale ci sono numerosi vicoli, molti dei quali davvero pittoreschi. Tre poi sono le piazze che si incontrano percorrendo il corso: Piazza IX Aprile, Piazza Duomo e Piazza Vittorio Emanuele.

Piero: Piazza Duomo ospita la cattedrale cittadina, dedicata a San Nicola, con il suo aspetto tanto austero da farla sembrare una fortezza. Di fronte si trova la fontana barocca con al centro il simbolo di Taormina: la centaura incoronata che nella mano sinistra regge il mondo e in quella destra lo scettro del comando.

Angela: Piazza IX Aprile invece è il simbolo della mondanità di Taormina; si tratta di una vera e propria terrazza sul mare con un panorama unico sulla costa, su Giardini Naxos e sull’Etna. E’ sicuramente la piazza più famosa, dove si affacciano numerosi caffè all’aperto, la chiesa barocca di San Giuseppe, la chiesa gotica di Sant’Agostino e la torre dell’Orologio, o Porta di Mezzo, il cui arco dà accesso alla città vecchia. Non mancano poi i numerosi ritrattisti che realizzano vere e proprie opere d’arte sul posto.

Piero: una curiosità: la piazza originariamente era intitolata a Sant’Agostino; la data cui adesso è intitolata fa riferimento all’epopea garibaldina: infatti il 9 aprile 1860 si diffonde a Taormina la voce dello sbarco di Garibaldi e dei Mille a Marsala per liberare la Sicilia dai Borbone. La notizia era evidentemente falsa, visto che lo sbarco è avvenuto un mese dopo: Taormina ha comunque intitolato al ricordo di quella data la sua piazza più bella.

Si torna a casa…

Alberto: la nostra lunga giornata a Taormina finisce qua. Prima di fare rientro a casa però perché non gustarci una bella cena tipica?

Piero: Taormina è ricca di ristoranti dove mangiare davvero bene. Il rischio di spendere tanto è molto forte; altrettanto forte è il rischio di trovare ristoranti eccessivamente turistici che di tipico e tradizionale hanno veramente poco.

Angela: decidiamo quindi di allontanarci un po' dal cuore della cittadina e troviamo un posto incantevole in cui gustare la nostra cena.

Alberto: si tratta della Trattoria Chicchirichì che si trova lungo la strada che porta a Castelmola, sopra Taormina. Non è facilissima da trovare, ma vale sicuramente la pena arrivarci.

Piero: la location è molto curata ed il menù è davvero interessante, ripercorrendo tutta la cultura culinaria della zona. Marito e moglie la gestiscono sapientemente, accompagnando gli ospiti con la loro grande simpatia. Il rapporto tra la qualità ed il prezzo è eccezionale.

Angela: da non perdere assolutamente la degustazione del vino alla mandorla!

Piero: a questo punto è davvero il momento di fare rientro a casa. Sicuramente stanchi, ma felici e sazi.

Angela: Taormina vale sicuramente la sua fama di vera perla del turismo in Sicilia! Non si può certamente dire di conoscere la Sicilia senza averla visitata almeno una volta…

Piero: proviamo a rivedere tutta la sua bellezza in questo breve video. 

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Sua maestà l’Etna