Concludere un viaggio. O forse no.

Angela: per godere davvero di Creta, abbiamo scelto di non correre. Una settimana non basta per vedere tutto, ma può bastare per sentire davvero un’isola, se si dosano bene i tempi.

Piero: così abbiamo distribuito le giornate con cura. In due giorni intensi ma bellissimi abbiamo visto alcune delle meraviglie più affascinanti: prima Cnosso, il Museo Archeologico di Heraklion con la città e il tramonto sulle acque tranquille di San Nicolò; poi Festo, l’antica Gortyna e la baia leggendaria di Matala.

Angela: tutto ruotava attorno a un equilibrio: tra cammino e contemplazione, tra storia e mare, tra antico e contemporaneo. Abbiamo ascoltato il battito della Creta minoica, respirato i silenzi delle rovine, e lasciato che il mare ci parlasse con la sua voce più vera.

Piero: abbiamo camminato tra palazzi millenari e strade veneziane, ci siamo persi nei profumi delle taverne e nelle luci dorate della laguna, ci siamo lasciati raccontare da un’isola che sa mescolare memoria e bellezza, polvere e sale.

Angela: provate a rivevere la nostra esperienza in questo breve video:

Piero: Creta ci ha regalato molto. Ma ci ha anche fatto capire quanto ancora resta da vedere. Oltre alle spiagge, ci sono altri luoghi che abbiamo segnato sulla mappa, e che già ci chiamano:

  • l’altopiano di Lasithi, con i suoi mulini bianchi e la grotta dove sarebbe nato Zeus

  • la gola di Samaria, una delle più lunghe d’Europa, tra pareti imponenti e panorami selvaggi

  • il palazzo minoico di Zakros, tra i meno conosciuti ma tra i più affascinanti

  • il villaggio di Archanes, immerso nei vigneti e nella tranquillità cretese

  • i monasteri storici di Arkadi e Toplou, custodi di fede e resistenza

  • le cittadine di Chania e Rethymno, con i loro porti, i palazzi e le mille sfumature veneziane e ottomane

Angela: le guardiamo sulle mappe e per adesso le immaginiamo soltanto nei racconti degli altri. E già le sogniamo. Creta non finisce: si dilata nel tempo, e ti resta addosso come il sale sulla pelle dopo un bagno.

Piero: e alla fine, quello che resta non sono solo i luoghi, ma le sensazioni: la freschezza dell’acqua sotto le grotte di Matala, il silenzio delle colonne a Festo, il profumo del timo sulla strada per Gortyna, la luce obliqua su Agios Nikolaos.

Angela: Creta ci ha parlato in mille lingue: quella del mare, della pietra, del mito, della sabbia, della musica. E noi le abbiamo risposto come meglio sappiamo fare: con i piedi scalzi, gli occhi aperti e il cuore attento.

Piero: questo racconto si chiude qui, ma non è la fine. È solo una prima pagina. Perché Creta ha ancora moltissimo da mostrarci. Torneremo. Per le spiagge che non abbiamo visto. Per i sentieri che salgono sulle montagne. Per i villaggi dove il tempo si ferma. Per altri silenzi, altri tramonti, altre storie.

Angela: torneremo. Perché a Creta, si arriva una volta sola. Ma si parte sempre in due: con sé stessi… e con la promessa di tornare. Intanto però rivediamo tutto in questo video.

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Le spiagge di Creta, tra memoria e sogno